Non accenna a scemare il caso di razzismo nei confronti dei napoletani andato in onda durante l’edizione del Tg3 Piemonte di sabato alle 19,30. Il giornalista Gian Piero Amandola ha raccolto il vox all’esterno dello Juventus Stadium ed ha chiesto ad un tifoso che ironizzava sui tanti emigrati napoletani “li riconoscete dalla puzza?”.
Il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte affronterà, nella seduta convocata per domani, il caso del servizio di Gian Piero Amandola sull’attesa della partita Juventus-Napoli. Lo ha comunicato la segreteria dell’Ordine.
Ma ciò non deve basta. Perché oltre al caso della domanda citata c’è anche la clip dei due giovani che cantano “vesuvio lavali tu” quindi sia il comunicato del Cdr che le scuse del giornalista che ha detto che la sua era una battuta per ironizzare sui beceri cori da stadio dai quali prende le distanze.
Del caso si è occupato anche il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino, che ha chiesto all’Ordine dei Giornalisti del Piemonte di aprire un procedimento disciplinare nei riguardi di Giampiero Amandola. Iacopino ha formulato la richiesta in un post pubblicato ieri sera sulla propria pagina Facebook. Sulla stessa pagina, stamani Iacopino pubblica un altro post nel quale commenta quanto riferito ieri sera dal Comitato di Redazione della Rai di Torino secondo il quale Amandola ha “riconosciuto di essere incorso in un incidente dovuto alla fretta con la quale ha dovuto montare il servizio”.
“La puzza. Aumenta – scrive stamani Iacopino – quella sul servizio mandato in onda dalla Rai di Torino. Ma – aggiunge Iacopino – come si fa ad evocare ‘la fretta’ come scusante? L’insulto era contenuto in una domanda non in una voce fuori campo. Un po’ di rispetto. Almeno un po’ – ha concluso Iacopino – Un po’ di dignità”.
Sdegnato il commento di De Magistris: “Questo stereotipo continuo sui napoletani e sul Sud è inaccettabile”. .”Quando ho visto il servizio ho avuto un sussulto di indignazione – ha affermato de Magistris – innanzitutto perché quel giornalista non interpretava assolutamente il pensiero dei torinesi con i quali noi abbiamo un rapporto straordinario”. “Indignazione poi placata – ha aggiunto – dal comunicato del Cdr che ha chiesto scusa”. “Invito quel giornalista a venire a Napoli – ha sottolineato – a vedere le nostre bellezze e a togliersi dalla testa questi stereotipi. Una battuta? Poteva risparmiarsela”. “Il Sud è stato determinante per l’unità d’Italia – ha concluso – Senza Napoli e il Sud nel 1861 non ci sarebbe stata l’unità in termini economici e di persone”