Tredici laboratori teatrali in tutta la Campania, 9 a Napoli e 4 negli capoluoghi di provincia, con 450 lavoratori coinvolti tra attori e discenti che li frequentano. Questi i numeri della rassegna “Quartieri di vita”, lanciata dalla Fondazione Campania dei Festival, società in house della Regione Campania che organizza anche il Napoli Teatro Festival, e finanziata con 300.000 euro. “Oggi – ha spiegato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca – c’è un risveglio straordinario della produzione culturale e dell’impegno di una generazione intera di giovani che lavorano nel campo del teatro. Faremo i conti nei prossimi mesi con le questioni finanziarie, tutto cammina con l’aiuto della Regione ma questo è un intervento a cui non rinunceremo” La rassegna, sotto la direzione artistica di Ruggero Cappuccio, parte il 9 dicembre al Nuovo Teatro Sanità con “Sonata napoletana per topi e bambini”, scritto e diretto da Michele Danubio e che nasce come esito finale di un laboratorio sulla commedia dell’arte con i giovani a rischio del quartiere. Sempre i giovani saranno protagonisti il 16 dicembre del lavoro “In superficie, messaggio in bottiglia mai raccolto” al Teatro Civico 14 di Caserta dove si svolge un laboratorio teatrale per giovani italiani e immigrati. Nell’area nord di Napoli, abbracciando i quartieri di Scampia, Piscinola, Marianella e Chiaiano, Teatri Associati di Napoli lancia “Teatro edificante” (20 dicembre). Tra gli altri spettacoli in cartellone (programma completo su napoliteatrofestival.it) “Donne che corrono coi lupi” al Gesualdo di Avellino (20 dicembre), sul tema della violenza sulle donne; Pe Devozione al Trianon Viviani (22 dicembre); “Processo per l’ombra dell’asino”, lavoro basato sul laboratorio teatrale per ragazzi di Scampia e dei Quartieri Spagnoli (22 e 23 dicembre). Coinvolti tutti i quartieri difficili di Napoli con importanti realtà sul territorio come il teatro Nest di San Giovanni a Teduccio, ma anche Avellino, Salerno, Benevento e Caserta. “Cominciamo alla Sanità – ha spiegato Ruggero Cappuccio, neodirettore artistico della Fondazione Campania dei Festival – che è un avamposto del lavoro sulla crescita e sull’adolescenza. Sarà un Festival sociale, con una drastica riduzione dei prezzi dei biglietti, e grande importanza data alla formazione”. Proprio sulla formazione, Cappuccio ha sottolineato: “credo fortemente nelle professionalità che possiamo costruire intorno al teatro, formando i lavoratori sul palcoscenico ma anche per le conseguenze tecniche del teatro”. Cappuccio ha auspicato “un ritorno del Teatro Festival al dialogo con la città, in un maggiore collegamento con le università, i piccoli editori, le associazioni di quartiere”.

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