“Sono assolutamente tranquillo e mi affido completamente al lavoro autonomo della magistratura”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ieri si è recato in Procura per spiegare la sua posizione in merito al fascicolo aperto sulla morte di Salvatore Giordano, il 14enne che il 9 luglio 2014 morì per la caduta di calcinacci dalla Galleria Umberto I. De Magistris ha spiegato che “è stato presentato un esposto nominativo nei miei confronti per cui – ha sottolineato – la magistratura mi ha doverosamente iscritto nel registro degli indagati”. Il sindaco – come da lui stesso riferito – si è recato spontaneamente in Procura e non a seguito di un avviso di garanzia. Rispetto all’esposto presentato contro di lui, de Magistris ha affermato che “nella mia esperienza di magistrato e di sindaco, un tale livello di inqualificabilita non mi era mai capitato. Oppositori politici travestiti da avvocati utilizzano una tragedia umana così devastante come la morte di un ragazzo per fare campagna politica e colpire un avversario politico”. Il primo cittadino ha annunciato che avvierà azioni “a tutela della nostra onorabilità”. “Noi – ha concluso l’ex Pm – siamo parte civile nel processo per la morte di Giordano ed io sono del tutto estraneo dal punto di vista penale”.