‘Quanto accaduto al piccolo Salvatore è la dimostrazione che purtroppo la città di Napoli è costellata di edifici, strade ed aree pericolanti e pericolose. Ciò significa che è necessaria ora, anche per rispetto alla memoria di Salvatore e non farlo esser un sacrificio inutile, un’organizzazione straordinaria ed immediata per evitare altre tragedie e garantire ai cittadini una idonea e regolare gestione del territorio, in primis attraverso manutenzione e controllo degli immobili a rischio e delle strade killer, con una vera politica della sicurezza urbana”. Lo ha detto, in conferenza stampa l’avvocato Angelo Pisani in merito alla morte di Salvatore Giordano, il ragazzo ucciso dal crollo di un pezzo di cornicione della Galleria Umberto a Napoli lo scorso luglio e ai risultati della perizia tecnica di Nicola Augenti, consulente tecnico nominato dai pm. Alla conferenza stampa hanno partecipato, con momenti di grande commozione, i genitori di Salvatore. Pisani ricorda che ”fin dal primo giorno avevamo puntato l’indice contro l’omessa manutenzione da parte del Comune, ricordando che la Galleria Umberto è un bene monumentale e non si tratta certo di un capannone o di un fabbricato privato, e quindi dove pure le istituzioni, in caso di errori, devono sostituirsi ai cittadini negligenti. Senza contare il fatto che la vigilanza sul suolo pubblico e la prevenzione dei pericoli sono compiti primari, per i quali esistono ben precisi responsabili, sia politicamente che giuridicamente”. ”Ribadiamo – aggiunge Pisani – che non ci fermeremo dinanzi ai ricchi e ai potenti, perché la città di Napoli e la fallimentare politica sulla sicurezza urbana hanno un grande debito con Salvatore e con i suoi familiari, che aspettano giustizia e chiedono che vengano evitate altre tragedie, come lo chiedono tutti i cittadini delle vaste aree abbandonate in tanti quartieri popolari”. Secondo il legale ”esiste, per la morte di Salvatore, una responsabilità pubblica, che va ricondotta alla gestione del Comune di uno dei monumenti più famosi e centrali del capoluogo partenopeo. Lo avevamo detto fin dall’inizio e lo confermiamo adesso: lavoreremo fino a quando tutti i colpevoli della assurda morte di Salvatore non saranno individuati e puniti, per dare pace alla sua famiglia e per evitare che in futuro possano ripetersi simili tragedie, frutto di omissioni e di abbandono da parte delle massime istituzioni, chiamate a tutelare i cittadini, e non ad esporli a pericoli mortali ogni volta che escono di casa”.