“Vogliamo una risposta di giustizia”: sono le uniche parole pronunciate da Silvana, ultima di sei figli di Mariano Bottari, il pensionato 75enne, ucciso per errore lunedì mattina a Portici (Napoli). A riferirlo è Leandro Limoccia, presidente dell’associazione collegamento campano contro le camorre che questa mattina, insieme ad una delegazione, si è recato in visita dai familiari. Intanto vanno avanti le indagini dei carabinieri per dare un nome e un volto ai responsabili: si continuano a visionare le immagini dei sistemi di videosorveglianza acquisiti nella zona nei pressi del luogo del delitto. Nel pomeriggio si svolgerà l’autopsia sul corpo dell’anziano. “La famiglia è stretta nel dolore e nel riserbo, ancora incredula – spiega Limoccia -. A loro abbiamo espresso vicinanza e sostegno dicendo che nel coordinamento da oggi hanno trovato un fratello, un sostegno su cui poter contare. Con la figlia Silvana organizzeremo insieme delle iniziative all’interno del coordinamento”. Nel colloquio con i familiari, ha aggiunto Limoccia, è stata ricordata la figura di Mariano “uomo onesto e rigoroso che credeva molto nella giustizia, valori che ha trasmesso ai suoi. Lo ricordo quando io a 13 anni avevo cominciato a frequentare la sezione del Pci ‘A. Gramsci’ al corso Garibaldi e lui era già un uomo con una solida esperienza e grande rigore, impegnato politicamente”. La delegazione del coordinamento si è recata sul luogo del delitto per una preghiera ecumenica.

 

 

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