E’ stata una lunga notte per Carmela Gionta, 69 anni, sorella del superboss Valentino Gionta, recluso al carcere duro e fondatore dell’omonimo clan più potente di Torre Annunziata. La donna è stata fermata dalla Dda di Napoli, ed è rimasta nella caserma dei carabinieri di Torre Annunziata fino alle prime luci dell’alba, per essere poi trasferita al carcere di Santa Maria Capua Vetere. Usura ed estorsione, aggravate dal metodo mafioso: queste le accuse a suo carico, dopo un anno di indagini eseguite dai carabinieri del nucleo investigativo poco dopo il 5 giugno, quando fu arrestata l’intera famiglia. Al posto dei nipoti Aldo, Pasquale e Teresa, o del pronipote Valentino jr, avrebbe preso lei in mano il giro di estorsioni ai danni degli imprenditori torresi. Era incensurata, quindi insospettabile. Due sarebbero i prestiti elargiti alle vittime dell’usura, uno di 10mila e uno di 15mila, con un tasso di interesse variabile tra l’8 e il 10%. Carmela Gionta è in attesa della convalida del fermo ad opera del gip, che avverrà nelle prossime ore. La donna è la mamma di Aldo Agretti, 44 anni, arrestato per la prima volta nel 2008, nell’ambito dell’operazione antidroga Alta Marea. A marzo è stato condannato in via definitiva a 9 anni per associazione mafiosa e droga. Ma nel curriculum ha anche un processo in corso per detenzione di armi. L’uomo attualmente è latitante. E’ sfuggito al suo arresto scappando dalla finestra di casa e non è più stato ritrovato.

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