Su prestiti di poche migliaia di euro applicavano tassi usurari che andavano dal 160 al 272%. Per questo motivo 5 persone (tre uomini e due donne, tre dei quali appartenenti allo stesso nucleo familiare) sono state colpite da un’ordinanza di misura applicativa. Tre sono finiti in carcere, due sono stati raggiunti del divieto di dimora a Castellammare di Stabia (Napoli), dove si sono svolti i fatti finiti nel mirino dei carabinieri della locale Compagnia, che hanno eseguito l’ordinanza emessa dal Gip di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina. Per tutti le accuse sono di usura e tentata estorsione in concorso. L’indagine, diretta dalla Procura di Torre Annunziata e condotta dal Nucleo Operativo dei carabinieri stabiesi, si è svolta dal settembre al novembre 2016 e trae origine dalla denuncia di una delle vittime. La donna aveva dichiarato agli inquirenti che, nell’aprile 2014, a causa di difficoltà economiche, aveva chiesto a una delle persone coinvolte nell’inchiesta un prestito di 1.100 euro, a fronte della richiesta di una rata mensile di 250 euro (con un interesse pari al 272% annuo). Le attività di indagine – basate su intercettazioni telefoniche e riscontro documentali – hanno permesso di raccogliere gli indizi di colpevolezza sui cinque soggetti, tutti di Castellammare di Stabia, che dall’ottobre 2013 al dicembre scorso avrebbero ”concesso” altri due prestiti: uno di 3.000 euro con una rata mensile per la restituzione di 400 euro (tasso del 160% annuo), l’altro di 1.000 euro con rate di 150 euro al mese (180%). Durante le indagini sono stati documentati due episodi nel corso dei quali gli indagati, con violenza e minacce, hanno tentato di estorcere denaro a due delle loro vittime.

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