Sarà fatto saltare con 1.200 microcariche esplosive da 50 grammi ciascuna l’ “ecomostro di Alimuri”, sulla costiera sorrentina, tra Vico Equense e Meta di Sorrento. Le cariche esplosive saranno fatte deflagrare domenica prossima, alle 13:30. Il rudere – secondo i tecnici – dovrebbe crollare nel giro di pochi secondi dopo essersi accartocciato su se stesso. L’ “ecomostro” è una struttura di 18mila metri quadrati, realizzata sulla spiaggia di Alimuri, in un’area di alto valore paesaggistico. Avrebbe dovuto diventare un albergo di lusso con 150 camere. La licenza edilizia fu concessa il 9 marzo 1964 dal Comune di Vico Equense. I lavori si bloccarono però con la successiva amministrazione comunale e la minaccia dell’ intervento della magistratura. Lo scheletro in cemento del maxi-albergo, che deturpa il paesaggio di un suggestivo angolo della costiera sorrentina, è rimasto al suo posto per 50 anni, mentre si svolgeva una lunga battaglia giudiziaria e la proprietà passava di mano per tre volte. Nel 2006 il rudere fu acquistato per 2 miliardi e 700 milioni di vecchie lire dalla “Sica srl”, tra i cui titolari figura l’imprenditrice Anna Normale, moglie dell’ eurodeputato del Pd Andrea Cozzolino. Il 19 luglio 2007 la “Sica srl” siglò un accordo con il ministro per i Beni culturali Francesco Rutelli che prevedeva l’ abbattimento della struttura per gran parte a carico di Stato ed enti locali e la concessione edilizia ai proprietari per la realizzazione di un albergo di pari volumetria nel territorio di Vico Equense (Napoli). Inoltre, una volta demolito il rudere e consolidato il costone di roccia sovrastante, la “Sica srl” avrebbe potuto realizzare al suo posto uno stabilimento balneare. Ma il contenuto dell’ accordo, reso noto dalla stampa e denunciato da parlamentari ed associazioni ambientaliste, provocò un nuovo stop e nuovi ricorsi. Il 20 novembre il Tar della Campania ha respinto l’ultima richiesta di sospensiva del provvedimento di demolizione dei legali della “Sica srl”, rimandando al giudizio di merito la trattazione delle questioni relative all’annullamento dell’ accordo del 2007. I proprietari dell’ “ecomostro” affermano di non essere contrari alla demolizione ed accusano per i ritardi il ministero dell’ Ambiente, ribadendo la validità dell’ accordo del 2007. La demolizione costerà oltre mezzo milione di euro e vi assisteranno studenti, associazioni, politici ed esponenti della cultura. Un aliscafo messo a disposizione gratuitamente dalla Snav trasporterà 400 invitati che assisteranno da mare all’ esplosione della cariche.