La Cassazione ha respinto il ricorso dei dieci poliziotti accusati di violenze su una ottantina di no-global, ma anche ‘comuni’ cittadini, durante il Global Forum di Napoli del marzo 2001: la difesa degli imputati chiedeva il proscioglimento dalle accuse per le quali, già in appello, è maturata la prescrizione. La Quinta Sezione della Suprema Corte ha confermato il giudizio di colpevolezza confermando il verdetto emesso dalla Corte d’Appello di Napoli il 9 gennaio del 2013. I reati sono quasi tutti prescritti.
In particolare, i reati si riferiscono al “rastrellamento indiscriminato” dei no-global, circa ottanta, portati nella caserma ‘Virgilio Raniero’. Le accuse andavano dalle lesioni fino al sequestro di persona. Proprio la sussistenza di questo reato è stata confermata dai supremi giudici della Quinta Sezione Penale che hanno respinto la richiesta della procura della Cassazione, rappresentata da Umberto De Augustinis, che aveva chiesto di “derubricare l’accusa di sequestro in quella di arresti illegali, perché la polizia non commette sequestri di persona”. Tra gli imputati ci sono gli ex funzionari della polizia Fabio Ciccimarra (condannato anche per il G8 di Genova) e Carlo Solimene, ai quali in primo grado erano stati inflitti due anni e otto mesi di reclusione. Gli altri sono gli agenti Paolo Chianese (due anni), Pasquale Bandiera (due anni), Michele Pellegrino (due anni), Francesco Incalza (due anni), Damiano Avallone e Espedito Avellino (due anni anche loro). Per tutti i reati sono prescritti: gli unici due imputati che in appello hanno rinunciato alla prescrizione sono Damiano Tedesco (che da trenta mesi si era visto ridurre la condanna a sei mesi) e Raffaele Manna (da 26 mesi a 10 mesi). Adesso le parti civili potranno ottenere, per intero e definitivamente, il risarcimento per i danno subiti nella caserma Raniero quando furono oggetto di pestaggi, insulti, sputi, da parte dei poliziotti.