l consigliere regionale del M5s Valeria Ciarambino si è recata negli uffici del tribunale di Napoli per presentare un esposto nei confronti del governatore campano Vincenzo De Luca. Al centro dell’iniziativa c’è la riunione a porte chiuse di qualche giorno fa in cui De Luca invita 300 sindaci campani a procurare voti in favore del sì al referendum costituzionale. “L’esposto – ha detto Ciarambino entrando in procura – si riferisce ai 26 minuti di audio della riunione in cui De Luca esalta il sistema clientelare”. Un atto importante – si sottolinea in una nota del movimento – per chiedere alla magistratura partenopea di effettuare gli opportuni accertamenti e valutare la sussistenza di eventuali profili di rilevanza penale rispetto alle parole pronunciate da De Luca nel corso di un’assemblea con 300 amministratori locali, in cui esalta il metodo clientelare e chiede di contattare il mondo dell’imprenditoria e della sanità privata perché portino voti al Sì. Oltre a Valeria Ciarambino negli uffici della deposito dell’esposto i consiglieri regionali Valeria Ciarambino, Maria Muscarà, Gennaro Saiello, Michele Cammarano e Luigi Cirillo. “Ci facciamo portavoce della Campania onesta, quella che non ha nulla a che fare con le pratiche clientelari, con il voto di scambio, e dei tantissimi cittadini che ci hanno chiesto di denunciare questo fatto scandaloso, che si sta tentando di insabbiare – sottolinea Valeria Ciarambino – la Campania non può essere più rappresentata da questo indegno presidente della Regione, che è reo confesso di clientelismo. In altre parti del mondo civile una simile vicenda avrebbe sollevato lo sdegno e la condanna di tutte le istituzioni e della politica. E invece solo silenzio o persino approvazione da parte di Renzi”. “La verità è che ci sono dei passaggi in quei 26 minuti di audio che sono agghiaccianti – aggiunge – De Luca ora tenta di banalizzare e buttarla a ridere parlando di voto di scambio con la frittura di pesce, definendo pazzi i portavoce del Movimento 5 Stelle perché ci indigniamo che le massime istituzioni della nostra Regione facciano o inducano al voto di scambio. Cosa che per il Pd è evidentemente la normalità, vista l’assenza di ogni reazione”. “De Luca sta usando le istituzioni, i rapporti istituzionali, il peso istituzionale e il denaro pubblico per fare clientela per il Si al referendum, chiedendo voti contati agli imprenditori e alla sanità privata, oltre che ai “suoi” amministratori locali – attacca Ciarambino – Per questa ragione, oltre all’esposto abbiamo già pronta una mozione di sfiducia e per poterla depositare sfidiamo il centro destra a firmarla o 4 consiglieri capaci di dissociarsi dall’induzione al clientelismo di De Luca”. “L’ex governatore Caldoro ha timidamente annunciato una loro mozione di sfiducia da giorni ormai – prosegue – lo conosciamo il format delle loro mozioni annacquate”. “La scorsa volta abbiamo dovuto aspettare 3 mesi per la loro mozione di sfiducia – conclude Ciarambino – da cui stralciarono il riferimento all’indagine che coinvolgeva De Luca con la scusa del garantismo, in realtà perché un bel po’ di indagati ce li hanno pure loro. Non ci sorprenderebbe se questa volta dalla loro mozione stralciassero il clientelismo, perché probabilmente è pratica molto in voga anche nel centrodestra”.

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