“Houston, abbiamo un problema”. Al Moscati di Aversa il problema è lo spostamento del reparto di Oncologia al Melorio di Santa Maria Capua Vetere. Una decisione scellerata che ha indotto i pazienti a una raccolta firme nella speranza che l’Asl di Caserta torni sui suoi passi. Per giustificare una scelta ingiustificabile sono state dette e scritte tante sciocchezze e costruite ad arte vere e proprie balle spaziali. Ma come sempre le bugie hanno le gambe corte. Basta visionare i documenti ufficiali per rendersi immediatamente conto che alla base del trasloco provvisorio del reparto oncologico risiedono ragioni che con la salute degli utenti e la buona organizzazione del Moscati non hanno nulla a che fare. Molto probabilmente c’è lo zampino della politica, o meglio della malapolitica che produce, come risultato inevitabile, la malasanità.

Facciamo un po’ d’ordine per ripristinare la verità. I pazienti tumorali iniziano a essere trattati presso l’ospedale aversano dalla metà degli anni ’90. Nel 2003 l’Unità di Oncologia diviene autonoma con un cosiddetto “centro di costo”. Quasi 15 anni dopo, siamo nel 2017, la direzione sanitaria del Moscati assegna il quarto piano del presidio al reparto oncologico. In seguito a un finanziamento di quasi un milione di euro, stanziato in base alla legge n. 67 del 1988 per l’edilizia sanitaria e l’ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico, nel marzo 2022 prendono il via i lavori per il rifacimento del quarto piano dell’ospedale. Nonostante che la conclusione dell’opera fosse prevista per agosto 2024 venivano liberati solo i locali adibiti alla somministrazione di chemioterapia in vescica.
Nel frattempo l’Unità di Oncologia viene trasferita per ben tre volte altrove come soluzione-ponte in attesa del completamento dei lavori del quarto piano. Ovviamente i locali non erano adeguati al trattamento oncologico. Aspetto arcinoto ai vertici dell’Asl casertana come dimostra la documentazione agli atti. Quando inizia a circolare l’ipotesi del trasferimento provvisorio al Melorio, lo scorso 9 settembre viene disposta un’ispezione ai locali del reparto dalla quale emerge l’inidoneità dei locali provvisori, inidoneità, ripetiamo, già a conoscenza dell’Asl. Come detto al reparto di Oncologia era stato assegnato il quarto piano. Scripta manent. Anche un bambino capirebbe che l’ispezione è stata disposta per avere un appiglio burocratico. Infatti lo scorso 3 ottobre arriva il colpo di grazia: viene deciso lo spostamento di Oncologia al Melorio.

A questo punto una domanda nasce spontanea: perché il quarto piano è stato scippato all’Unità di Oncologia e ai malati tumorali? Chi sono i registi di una decisione che penalizza fortemente pazienti e famiglie? Nel tentativo di buttarla in caciara e confondere le acque sono state diffuse notizie completamente false e infondate. Dalle nostre parti oltre alla malapolitica e alla malasanità c’è pure la malainformazione. Resta il fatto, e c’è poco da inventare favole, che malati fragili come quelli tumorali rischiano di pagare prezzo altissimo per una scelta scandalosa e insensata. C’è ancora tempo per rimediare al danno. La pseudo-politica si faccia da parte. In gioco c’è la salute pubblica. Se non basta nemmeno questo…
Mario De Michele












