OSPEDALETTO D’ALPINOLO – Sarà Eugenio Bennato il direttore artistico della quattordicesima edizione della “ ‘A Juta a Montevergine” in programma dall’8 al 12 settembre ad Ospedaletto d’Alpinolo. Il noto cantautore napoletano si dice entusiasta ed onorato dell’incarico ricevuto visto lo spessore di un evento, dal passato ultrasecolare, che rievoca, con preghiere, canzoni e balli, la memoria popolare della fede mariana legata al culto di Mamma Schiavona. “I canti della Juta a Montevergine – racconta Bennato – ci cullavano quando eravamo bambini”. “A Napoli – continua – è sempre stato forte il rapporto della gente con la tradizione di andare presso l’importantissimo Santuario della Madonna Nera. Siamo molto legati alla Juta, ad Ospedaletto d’Alpinolo, alla Madonna di Montevergine ed all’Irpinia”.
“L’idea – prosegue – di essere il direttore artistico della Juta mi è stata sottoposta da Luciano Bonetti, mio collaboratore storico. Ed io sono molto contento di aver accettato la proposta”. Per l’artista, che fa parte della prestigiosa scuola dei cantautori napoletani assieme ai due fratelli Edoardo e Giorgio, e dove figurano tra gli altri Pino Daniele, Tony Esposito, Alan Sorrenti, l’atteso momento di turismo religioso dedicato a Mamma Schiavona “trasmette – dice – argomenti di grande valore storico, significative emozioni che hanno un correlazione con le tradizioni di un popolo e di una terra”. Ed annuncia: “la vera sfida che mi piace affrontare, già a cominciare da quest’anno, è di vivere tutto questo in chiave contemporanea”. “La manifestazione – aggiunge Bennato – non deve essere soltanto un pellegrinaggio votivo, ma esso può essere visto e concepito in un’ottica di più ampio respiro”. “La Juta – spiega – può e deve portarci lontano dalla globalizzazione, dalla crisi, dai frenetici tempi moderni, per scoprire e riscoprire valori antichi, tradizioni, territori, nuovi percorsi, nuova economia”.
Ad Ospedaletto d’Alpinolo, il fondatore della Nuova Compagnia di Canto Popolare riserverà la prima, in Campania, del suo nuovo spettacolo “Profondo Sud” che lo vede coprotagonista, insieme allo scrittore Pino Aprile di una performance molto interessante, vivace e di stretta attualità, incentrata sul Mezzogiorno. Un’esibizione artistica che combina le letture di Aprile (tratte dai libri “Terroni”, “Giù al Sud” e “L’altro Sud”) con le canzoni “Brigante se more”, “Questione meridionale” e “La taranta del futuro” nelle quali Eugenio Bennato ha travasato la propria ricerca storica e musicale sul Meridione d’Italia.
Intanto si lavora nel definire gli ultimi dettagli dell’evento irpino che non mancherà di riservare ulteriori sorprese quest’anno. Per la sua valenza storica, la Juta è uno dei più importanti momenti di turismo religioso in ambito campano. Circa 20mila le presenze registrate nel 2011. Un dato che costituisce una notevole occasione di incoming turistico per il paese irpino e per il territorio limitrofo. Per l’appuntamento, organizzato dall’Amministrazione comunale del paese alle falde del santuario benedettino in collaborazione con il Gal Partenio, la Comunità Montana del Partenio, l’Ente Parco del Partenio, il Comune di Avellino, l’Abbazia di Montevergine, l’Apl produzioni (Società Europea dello Spettacolo) ed Impulsi, c’è già grande fermento da parte dei devoti che, da tutta la Campania, giungeranno nel paese irpino per il tradizionale pellegrinaggio al monastero di Montevergine.