Il sipario è alto…. i riflettori accesi…. il pubblico è entusiasta…la IV Rassegna Teatrale “Teatro D’Amatore” organizzata dall’Associazione Alifana ARTEATRO ha preso il volo. Dopo il successo della serata di gala che ha segnato l’apertura ufficiale della Rassegna, domenica 7 dicembre 2014 alle ore 20.00 ci sarà in scena, sul grande palco dell’Auditorium dell’IPIA ad Alife, il primo spettacolo in cartellone “La Cattedrale”. La prima compagnia ad esibirsi è la Compagnia Teatrale “Costellazione” di Formia (LT) fondata nel 2005 da Roberta Costantini , Maria Giuseppina Ottaviana Piras e Marco Marino. Nel corso degli anni, gli spettacoli prodotti dalla Compagnia formiana hanno partecipato a numerosi Festival Nazionali ricevendo Premi e Riconoscimenti sia dal pubblico che dalla critica. Per la scelta stilistica di un linguaggio espressivo non tradizionale ma scaturito da una contaminazione tra musica, suoni, luci, parola e movimento, la Compagnia è stata spesso selezionata per rappresentare l’Italia in vari Festival Internazionali in cui continua a raccogliere importanti riconoscimenti. Fiore all’occhiello il Premio come miglior spettacolo internazionale allo spettacolo Gente di Plastica sia al Festival FACES WIYHOT MASKS 2012 di Skopje in Macedonia che a LE FESTIVAL INTERNATIONAL DU THÉÂTRE PROFESSIONNEL À FÈS 2012 in Marocco. Al Festival Mondiale di Teatro WORLD CONGRESS & INTERNATIONAL THEATRE FESTIVAL di Changwon e Masan in Corea del Sud nel 2007, la compagnia Costellazione è stata selezionata come unica Compagnia italiana in rappresentanza dell’Italia e dei Paesi Europei di Lingua Latina con lo spettacolo IL FOLLE. Con un altro importante lavoro il DON GIOVANNI – L’anticonformismo attraverso la provocazione di un Don Giovanni….donna! – , per la sua particolare drammaturgia e regia, la Compagnia è stata candidata al Festival Mondiale di Teatro di Tromsoe – Norvegia nel 2011 ed ha rappresentato l’Italia ad INTERRAMPA 2008, il Festival Internazionale di Rokiskis in Lituania. Con questo nuovo ed intenso spettacolo corale in scena ad Alife, La Cattedrale, ha concluso lo scorso luglio una nuova avventura internazionale in Repubblica Ceca e in Finlandia con grandi riconoscimenti: miglior spettacolo europeo al Festival Internazionale al APOSTROF 2014 di Praga e standing ovation al Festival internazionale di NEATA 2014 in Finlandia. Gli spettacoli prodotti da questa compagnia sono il risultato di un percorso in continuo divenire, uno studio teso ad approfondire le possibilità espressive della parola, del gesto attraverso le immagini che sviscerano la vita per raccontarne le emozioni. All’origine di ogni lavoro teatrale viene spesso elaborato un testo letterario originale, o un adattamento affine ai contenuti tematici prescelti procedendo quindi ad un’intensa attività di laboratorio dove si sviluppa una regia che utilizza un linguaggio essenziale. E’, pertanto, un grande onore avere una compagnia di così alto livello artistico tra quelle presenti in cartellone in questa stagione teatrale. Quindi grandi sono le aspettative sia da parte degli organizzatori che da parte del pubblico. Questo spettacolo “La cattedrale” è un atto unico liberamente ispirato a Notre Dame de Paris di Victor Hugo e a L’Opera da tre soldi di B.Brecht per la regia Roberta Costantini. L’esibizione sottrae la narrazione alla centralità forzata del personaggio di Quasimodo per restituirla a quella coralità che ben rappresenta l’universalità delle grandezze e delle miserie dei vari personaggi su cui agisce Ananke, il Destino. In assenza di scenografie, ci sono sette le scale d’acciaio che mutano continuamente strutturando luoghi e ambientazioni diverse. I personaggi scolpiscono con questo rigido materiale strutture scenografiche perennemente in movimento, mentre usano costumi e teli come elementi aggiuntivi di un incessante divenire. La scena non è mai immobile, caratterizzata da un’evoluzione dinamica creata dalla regia che propone repentini cambi di situazioni e di atmosfere. Ne deriva uno svolgersi drammaturgico impregnato di ritmo e colpi di scena in cui la musica, usata dalla regista non come semplice sottofondo, ma come altro protagonista della narrazione, è parte essenziale dell’azione scenica. Allo spettatore viene attribuito il ruolo della pietra di cui è fatta la Cattedrale, quello appunto di assistere a un intreccio di destini e di storie strappate all’oblio, che lasciano notevoli spunti di riflessione. Nello spazio scenico e in platea si muovono dodici attori proteiformi che mutano d’aspetto e di ruolo come in un rapido sfogliare di pagine, evidenziano un mondo di finzione, falsità, convenienza, in cui imperversano l’accattonaggio morale e la pochezza etica, così pericolosamente specchio della quotidianità odierna.