Vent’anni fa, il 4 giugno 1994, moriva Massimo Troisi. Un attacco cardiaco, dovuto alle febbri reumatiche di cui soffriva, portò via a soli quarantuno anni uno degli attori più originali e interessanti del nostro panorama cinematografico e teatrale. A Caserta sarà ricordato con un libro,quello di Giuseppe Sommario, che ha un titolo perfetto per ricordare l’eredità che l’attore ha lasciato: “Massimo Troisi, l’arte della leggerezza” (Rubbettino Editore). L’evento, che si terrà sabato prossimo (15 novembre), alle ore 18.00, presso la sala incontri della Feltrinelli di Caserta (in Corso Trieste 154), è promosso dalla rete “Piazze del Sapere – Terra di Lavoro”, in collaborazione con la Rassegna Nazionale di Teatro Scuola “PulciNellaMente”, Aislo, Auser Caserta, Forum Terzo Settore, Agenda 21 per Carditello, Amici del Libro e Pianeta Cultura. Il programma dell’incontro, coordinato dal giornalista e direttore di PulciNellaMente Elpidio Iorio, dopo i saluti iniziali dell’assessore alla CulturaNicoletta Barbato, prevede gli interventi di Daniela Borrelli, Seconda Università di Napoli – Dipartimento di Lettere e Beni Culturali, Elisabetta Luise, presidente dell’Auser di Caserta. Sarà presente l’autore Giuseppe Sommario. Gli interventi saranno intramezzati dalla lettura di brani a cura di un gruppo amatoriale di Somma Vesuviana.

IL LIBRO

 

Attraverso una comicita’ estrema giocata ai confini del comprensibile, Troisi mette in scena una vera e propria sfida all’industria del cinema, una dichiarazione di non omologazione: questo il punto di partenza scelto dall’Autore per sondare i processi creativi e comunicativi del regista di Ricomincio da tre. Il libro parte dalla trascrizione e dall’analisi dettagliata di 14 scene (pubblicate in appendice unitamente alle interviste a Lello Arena e ad Anna Pavignano) attraverso le quali si indaga l’articolato mondo dei codici espressivi adottati da Troisi nei suoi film: dall’italiano, al dialetto, all’italiano regionale, dai silenzi, alle pause, fino al codice mimico-gestuale e prossemico. Le conclusioni stilistiche, linguistiche e semiologiche sono il frutto di una nutrita raccolta di dati concreti che, sistematicamente analizzati e commentati, evidenziano la natura innovativa e trasgressiva dei linguaggio filmico di Troisi, soprattutto se confrontato con quello “standard” del cinema. Sommario non tralascia, comunque, l’analisi del linguaggio non verbale, che, nel rapporto dialettico e complementare con la parola filmica, consente di fare i conti con un comico radicalmente napoletano ma, allo stesso tempo, distante dalla napoletanita’ stereotipata.

Non limitandosi, dunque, all’effetto, l’Autore giunge alla radice del fenomeno. Il volume si presenta, cosi’, come una sorta di laboratorio postumo sulle forme, sui procedimenti e sulle tecniche attoriali di Troisi nel suo “farsi” comico.

 

L’AUTORE

Giuseppe Sommario è nato a Paludi (Cosenza) nel 1972. Si è laureato in Storia e Critica del Cinema presso l’Università “La Sapienza” di Roma, dove insegna materie letterarie. Collabora con I’IRRE (Istituto Regionale per la Ricerca Educativa) della Toscana, per il quale ha curato un progetto sperimentale sul rapporto tra cinema e letteratura. Dal gennaio del 2012 svolge presso l’Università di Messina un Dottorato di ricerca sulla presenza del dialetto calabrese nel cinema e nel teatro.

Nel 2005, per la Rubbettino, pubblica il volume “Massimo Troisi, L’arte delle leggerezza”, vincitore nella Sezione “Un libro per il cinema Il cinema per un libro” al 58° Festival Internazionale di Salerno.

Del 2008 è il suo saggio “L’enigma degli anni di piombo nel cinema italiano”, inserito nel volume: “Dentro la storia” della casa editrice D’Anna, Messina-Firenze.

Ha scritto il testo teatrale in dialetto calabrese: “Sulu raggia”, messo in scena al Festival di Cropalati.

Ha firmato la sceneggiatura del film “Ndie Zot” del regista di Pietro Silvestri, sulla festa del morti nel comune arbëreshë San Demetrio Corone.

Tiene corsi di scrittura nelle scuole. Ha pubblicato articoli su Fellini per periodici e riviste on-line e si occupa, in particolare, del cinema dell’invisibile.

 

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