SUCCIVO – Tammorra, il primo maggio, nell’antico Casale di Teverolaccio, a Succivo. Tammorre, ballatori e artisti hanno creato un’atmosferica magica che ha fatto rivivere una tradizione popolare che affonda le sue radici nella secolare cultura contadina. “La paranza di Carinaro”, Pino Iove e Vincenzo Ciaramella da Somma Vesuviana, Raffaele Inserra da Pimonte, la “Paranza di San Marcellino”, Michele Oliva con i “Via del Popolo”, Gianni Aversano e il gruppo dei “TammurriAtellA”, Marcello Colasurdo accompagnato da diversi artisti, hanno fatto ballare per ore migliaia di persone che instancabilmente hanno resistito fino a dopo la mezzanotte.

“L’adesione massiccia di tante persone alla Festa della Tammorra – dice Bruno Lamberti, presidente di “Carinaro Attiva” che promuove l’evento già da otto anni insieme all’associazione Santuario della Madonna di Briano e Legambiente-Geofilos di Succivo  –  ci fa capire che siamo sulla buona strada per valorizzare una festa che può essere volano di sviluppo di una vera e propria industria culturale legata ai percorsi della tradizione. Vorremmo solo che le istituzioni non fossero sorde ad un evento che coinvolge migliaia di persone e che può rivelarsi  strategico per affrontare la crisi economica.”

 

La terza e ultima tappa della “Festa della Tammorra” si svolgerà a Carinaro, il 15 e 16 giugno.

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