MONDRAGONE . Sarà inaugurata sabato 23 marzo alle ore 18.00 presso il Museo Civico Archeologico “Biagio Greco” di Mondragone (CE) la mostra “Stefano Iannone – Il pittore della luce… verso un nuovo futuro”.
La mostra, promossa dall’Associazione Culturale Hemera, con il patrocinio del Comune e del Museo Civico Archeologico “Biagio Greco” di Mondragone, si propone di promuovere e valorizzare il pittore napoletano Stefano Iannone attraverso una selezione di circa trenta opere miranti ad illustrare il percorso figurativo di questo geniale artista della nuova generazione, che, frequentando gli studi di grandi maestri contemporanei, si è formato abilmente nel disegno e nella pittura.
Museo Civico Archeologico “Biagio Greco”
Via Genova, 2 – Mondragone (CE)
Dal martedì al venerdì, ore 08.30/13.30 – 16.30/19.30
Sabato ore 10.30/12.30 – 16.30/19.30
Ingresso gratuito
Note sulla mostra
Un animo talvolta incerto, rinunciatario nei confronti della vita, che sa tuttavia cogliere – e raccogliere – piccoli lumi di felicità. Per questo, sulle sue tele, il maestro Stefano Iannone tende ad idealizzare un futuro incerto quanto gioioso, inquietante perché ignoto, ma allo stesso tempo rassicurante e “celestiale”. La materia prende forza combattiva, con macchie intense e tinte accese, quasi come prodotte dal fuoco e da questo stesso ardore ipnotico nascono le sue città spaziali: megametropoli in cui l’osservatore, quasi rapito, attraversa spazi incontaminati e desertici. Alla continua ricerca di colori e ultra-dimensioni, Iannone si propone di rappresentare lo studio sul giusto senso della vita, l’atavico enigma dell’Io.
Vero fulcro, dunque, diviene la ricerca sulla verità dell’esistenza, la proposta di un’etica di ampio respiro che risponda alle esigenze più autentiche dell’uomo di oggi, destinato a vivere in un orizzonte di radicale incertezza. Il nuovo futuro di Iannone nasce “dalle ceneri del ventesimo secolo, la cui caratteristica principale è stata il contrasto tra una fantastica evoluzione scientifica e tecnologica e un altrettanto fantastico degrado morale ed etico degno della più antica barbarie”.
Il maestro partenopeo, utilizzando la “tecnica mista” e facendo talvolta ricorso a materiali di vario tipo, tra cui ad esempio, come lui stesso afferma, “sabbia, carta, o frammenti di legno e vetro raccolti passeggiando”, trasforma in arte il disegno di una società perfetta, proiettata in una dimensione spazio-temporale indefinita nella quale gli uomini dovrebbero poter realizzare una convivenza del tutto felice, perché “prima di tutto bisogna imparare a non avere paura dell’utopia”, in quanto “ogni progresso dell’umanità è stato un’utopia prima di essere realizzato, prima cioè, che il momento fosse maturo perché si realizzasse”.
Le opere del pittore sono presenti nelle migliori gallerie nazionali e internazionali, dall’Occidente all’Estremo Oriente. A partire dal 1970, Iannone ha inoltre partecipato a numerose mostre riscuotendo il consenso e l’apprezzamento del pubblico e della critica.
Ecco cosa ha scritto di lui l’artista e critico M. Yehya, in occasione della personale di pittura esposta al Maschio Angioino nel marzo 1995: “La prima impressione che si riceve osservando i dipinti di Stefano Iannone offre un’esperienza vivida ed emotiva. Questo artista è “un pittore della luce” e la luce rappresenta davvero l’elemento essenziale della sua pittura. Ogni quadro possiede uno splendore intimo che emana dalla sua essenza, indipendentemente dal fatto che l’opera rappresenti un paesaggio o una città cosmica, o altro. Tutte raccolte insieme, come in una esposizione, le tele del maestro sembrano trasfondere l’un l’altra una vibralità pulsante che è propria dello Iannone. La luce è vibrante, ma non intensa. Un calore di tonalità ed un incanto di ambiente stimolano le emozioni e parlano al nostro intimo delle nostre umane necessità. L’esperienza risulta tanto più toccante dopo gli smarrimenti di tanti artisti in un mondo incerto e confuso. I dipinti dello Iannone ci restituiscono il nostro perduto contatto cosmico come in un’immagine che baleni nella fugace apparizione d’un verso o d’un sogno. Il crescente interesse che si manifesta per l’arte del maestro Iannone e la crescente attrazione che quest’arte esercita nei giovani e nelle persone mature sono forse sintomi d’un nuovo struggimento per una visione serena. L’artista non suggerisce alcun cedimento verso la sentimentalità. La sua visione è piuttosto dogmatica; e questa pare l’essenza della pittura di Iannone. I suoi quadri parlano da soli e testimoniano il suo grande valore”.