RECALE – Tutto pronto per la prima di “Notturno di donna con ospiti” di Annibale Ruccello messo in scena dai ragazzi del primo gruppo del Laboratorio Teatrale di Recale. Si esibiranno il 13 Aprile alle ore 20:15 presso L’Alt®o Teatro in via Ruggiero n.93 a Caserta i ragazzi guidati dal presidente di EsperimentoTeatro Luigi Laperuta. In scena oltre allo stesso Laperuta, Eufemia Sparaco, Rosario Musone, Giovanna Porfidia, Antonio Colella e Domenico Bucci.
Aiuto regista Serena Musone, tecnico audio e luci Antonio Capasso,foto Mina Fiore e Web designer Alessia Gargiulo.ostra città, dove possano esprimersi le altre realtà teatrali di Recale confrontandosi con esperienze teatrali diverse. Avevamo anche iniziato a pianificare la rassegna teatrale ma ci siamo fermati perché le spese per l’allestimento della stessa risultavano eccessive in questo particolare frangente. L’attività del Laboratorio intanto continua e ci sarà la messa in scena dello spettacolo del primo gruppo il 13 Aprile 2013. Il secondo gruppo si esibirà invece a giugno. Speriamo di continuare lungo il percorso tracciato e di poter giungere quanto prima ad organizzare la rassegna teatrale. Si tratta di un notturno popolato di ospiti reali e di fantasmi, ricordi del passato ed angosce del presente: così ci appare sul palco questo dramma che esprime le fantasie da incubo di una casalinga; il dramma ha la struttura narrativa del
giallo e le atmosfere del ‘noir’ passando dal comico di una giovane teledipendente che aspetta l’ ora della soap del momento ad una nuova Medea descritta come una figura desolata di una donna la cui vita corre nell’emarginazione più nera. Adriana sembra una donna remissiva con un marito che fa il metro notte e 2 figli piccoli da crescere. Poi all’ improvviso, in un afosa notte estiva, bussano alla sua porta tre balordi che a poco a poco suscitano in lei cattivi ricordi e lontane angosce. L’oppressione che ha vissuto durante l’infanzia a causa di una figura paterna debole rispetto ad una madre bigotta ed autoritaria portano la sua nevrosi a degenerare in follia e la tragedia si consumerà. Come la novella Medea Adriana finirà per negare il suo ruolo di moglie e madre.