Piedimonte Matese-  Un ponte tra oriente ed occidente .Tale è la vicenda di Selene Calloni Williams  studiosa scrittrice che ieri pomeriggio ha  aperta la seconda edizione del Festival Dell’Erranza  promosso e finanziato dalla banca Capasso  di cui è amministratore delegato Salvatore Capasso . Un’erranza testimoniata  da esperienze  di vita e ricerche   condotte  dalla studiosa allieva e collaboratrice di uno dei suoi maestri(“occidentale” come ha affermata nel suo intervento),  James Hilman, raccolta in un  recente libro . A diciannove anni parte per l’Oriente. Trascorre sei anni tra gli eremitaggi buddisti delle foreste e l’Oriental Yoga Academy di Colombo, nell’isola di Sri Lanka, coltivando la filosofia e i metodi naturali della tradizione orientale. Dai sedici ai diciotto anni pubblica in varie raccolte e riviste di poesia. A trent’anni pubblica il suo primo libro sullo Yoga Integrale, al quale seguiranno diversi libri sullo Yoga e sullo Sciamanismo. Numerosi anche gli articoli, gli studi e le traduzioni dall’inglese. E’ laureata in psicologia con una tesi sullo Yoga Integrale di Sri Aurobindo e ha conseguito un master postuniversitario in screenwriting presso la Edinburgh Napier University di Edimburgo. Attualmente vive tra la Scozia e la Svizzera italiana, dove tiene seminari di meditazione, mindfulness e costellazioni familiari ad approccio immaginale. Calloni Williams ha incentrato  il suo contributo su due temi fortemente intrecciati ( il  viaggio e  la trasformazione) :”l’erranza non è fuga  ma una condizione interiore” ha detto l’autrice spiegando  quanto vissuto e trasmesso nella ricca produzione letteraria definendo “il pellegrino il vero viaggiatore perché attento all’inatteso mentre il viaggiatore ha un programma”. “Ho passato gli ultimi trent’anni quasi sepre in viaggio affascinata in particolare dalle popolazioni che vivono ancora in piena relazione con la natura, dalla loro esperienza animista e sciamanica. Ho compreso che vi è una geografia mistica e magica ed ho sviluppato la sensazione che tutti i luoghi hanno un aspetto esterno, uno interno ed uno segreto. Ho imparato cosa è un luogo di potere e come trovarlo- ha aggiunto. In senso applicato piuttosto che platonico- dobbiamo intendere l’osservazione di Dostoevskij secondo cui la bellezza salverà il mondo ma per l’individuo singolo rimane sempre una possibilità e questa passa attraverso un viaggio che è trasformazione. La bellezza è la dimora dell’anima ed il viaggio è la via della liberazione attraverso il vedere ed il respirare”.

Michele Martuscelli

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