PIEDIMONTE MATESE – Come quando si ritorna a casa dopo tanto tempo dopo aver lasciato il suolo natio . Il benvenuto diventa ancora più caloroso e partecipato. Ieri è stata questa l’accoglienza (tanti cittadini e molti sindaci) per il ritorno, negli spazi allestiti al piano terra del complesso monumentale di S.Tommaso del corridore di M.Cila: una statuetta bronzea di 12 cm, ritrovata sulla montagna che sovrasta la città, dopo tanti anni di sosta nel museo archeologico di Napoli.
L’attenzione e la curiosità erano soprattutto per questo pregevole reperto ma nelle due sale del MUCIRAMA( museo civico Raffaele Marrocco) sistemate sotto il coordinamento scientifico del docente Gianluca Tagliamone dell’università del Salento si trovano tanti altri pezzi tolti alla polvere(sì perché giacevano nei depositi) e restituiti alla luce della città e del territorio circostante. Ieri nel tardo pomeriggio il taglio del nastro da parte del sindaco Vincenzo Cappello e del vescovo della diocesi di Alife e Caiazzo, Valentino Di Cerbo poi accompagnati dai curatori nel percorso espositivo allestito tra reperti del paleolitico, pre-romani e lo spazio interamente dedicato alla statuetta, Icona cult ormai nell’immaginario della pubblica opinione e simbolo di richiama nei manifesti ed opuscoli. Prima dell’ingresso nelle sale della mostra “gens fortissima Italiae”.
La presenza dei sanniti nel territorio” ( allestimento eseguito dalla LWG secondo un progetto ancora più articolato di allestimento degli architetti Antonella Stella e Paolo Rossi – “N!Studio di Roma”) si è svolta la cerimonia di presentazione della mostra che costituisce una svolta ancora più solida per la fruizione autentica e permanente del museo e per la valorizzazione delle risorse culturale del patrimonio collettivo secondo un calendario ben definito di giorni di visita( l’ingresso sarà a pagamento ma non più di deue euro , una scelta che dovrà fare in queste ore la giunta comunale). Presenti il sindaco Cappello che ha definito “storica la giornata per tutto l’alto casertano” , il direttore del museo statale di Alife , Mario Salerno, il docente di etruscologia e di antichità italiche , Tagliamonte (“l’archeologia è un modi di fare storia perché è operazione di ricostruzione ”) , l’assessore all’urbanistica con delega alle collezioni museali, Attilio Costarella in trincea sin dalla seconda amministrazione Sarro( decisivo il suo intervento per i fondi concessi del ministero dell’economia in aggiunta a quelli comunali tra cui 15.000 dalla rinuncia alle indennità) nell’azione energica di recupero dei reperti ed intensificatasi negli ultimi 5 anni e la neodirettrice del museo , Raffaella Martino.
In serata grande musica della US Naval Forces Europe band e della Sara’s band. E’ stato anche distribuito un questionario per avere dati e notizie al fine di migliorare i servizi attivati.
Michele Martuscelli