A Sant’Arpino domenica 26 ottobre 2014, alle ore 10,30, presso il Palazzo Magliola in via Compagnone 47, si terrà la cerimonia di presentazione del volume “Ristampa delle opere dell’avvocato Carlo Magliola, edite nel 1755 e 1757“. L’iniziativa è organizzata dalla Pro Loco di Sant’Arpino che, grazie al contributo economico dalla signora Amalia Panettieri offerto in memoria del marito Alfonso Magliola, porta finalmente a compimento l’obiettivo di rieditare – e quindi di recuperare dall’oblìo della notte dei tempi- uno dei testi più antichi e autorevoli di storia locale.

Tra l’altro la manifestazione s’inserisce nel più ampio programma di celebrazioni per i 30 anni di fondazione della Pro Loco: un lungo lasso di tempo caratterizzato dalla promozione di numerosi eventi accomunati dalla ferma volontà di valorizzare il patrimonio storico, culturale ed architettonico della cittadina atellana. In tale ottica la pubblicazione del volume di Magliola darà un contributo rilevante a questo lavoro di valorizzazione e divulgazione.

Carlo Magliola (1695 – 1760) da insigne giurista difese Sant’Arpino e gli altri Casali atellani nella causa, cosiddetta per la bonatenenza, che si tenne alla metà del 1700 presso il Foro di Napoli. Per l’occasione redasse due memorie difensive: “Difesa della terra di Sant’Arpino e di altri casali atellani contro la città di Napoli” (1755) e “Continuazione della difesa” (1757).

In queste due memorie, che la Pro Loco ripubblica in un solo volume -dichiara il presidente della Pro Loco Aldo Pezzella – l’autore con linguaggio forbito, tipico della classa forense dell’epoca, esamina la trasformazione territoriale ed amministrativa realizzata dai vari popoli che sono passati per Atella, definendone la sua genesi e decadenza, il suo rapporto con la nascita di Aversa e con l’origine del villaggio di Sant’Elpidio, inquadrando il tutto in un contesto storico geografico ed amministrativo più ampio quale quello dell’intero territorio campano. La storia, con questo poderoso lavoro, diventa uno strumento per dare orgoglio e identità ad una terra, e la ricerca storica – intesa come scienza della conoscenza del passato – viene portata ai più alti livelli diventando strumento di indagine asettica che come un bisturi seleziona il confine fra causa ed effetto. L’unicità del lavoro risiede nel fatto che all’interno di una vertenza giudiziaria vengono prodotti atti processuali di tale valore che da documenti probatori diventano poi documenti di storia e la loro valenza scientifica verrà poi riconosciuta da tutti gli storici successivi che utilizzeranno tale lavoro per contribuire alla conoscenza ed alla ricostruzione delle origini della nostra comunità“.

Questo il programma della mattinata coordinata dal giornalista Elpidio Iorio: dopo i saluti del presidente Aldo Pezzella, introdurrà il presidente onorario della Pro Loco Giuseppe Dell’Aversana. Interverranno poi Pasquale Fedele, presidente dell’Associazione Forense Normanna, Nicola De Chiara, studioso di storia aversana, e Giuseppe Limone, docente Seconda Università degli Studi di Napoli.

Solo ai presenti invitati alla cerimonia, verrà consegnata una copia di quest’opera introvabile ristampata in una edizione a numero limitato.

 

 

 

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