Valentina Pedicini regista di ‘Dove cadono le ombre’ al Duel Village con Caserta Film Lab martedì 13 marzo alle ore 21,00. Il film, un’opera prima, presentato in concorso alle Giornate degli Autori della 74esima Mostra del Cinema di Venezia, è un dramma claustrofobico sull’annullamento dell’identità.
Una vera e propria favola nera che racconta, con un impianto teatrale, uno dei più grandi scandali accaduti nella tranquilla e civilissima Svizzera: il tentativo di sterminio genetico del popolo degli Jenisch (terza etnia nomade europea dopo rom e sinti) con l’obiettivo di mettere fine al nomadismo. Tra il 1926 e il 1973, 2mila bambini vengono brutalmente strappati alle loro famiglie, stipati in vecchi fatiscenti istituti psichiatrici e condannati per anni a una serie di crudeli torture fisiche e psicologiche (bagni gelati, elettroshock, sterilizzazione). Le donne protagoniste del film – Federica Rosellini ed Elena Cotta (quest’ultima vincitrice della Coppa Volpi nel 2013 per ‘Via Castellana Bandiera’) – interpretano rispettivamente una infermiera che cerca di superare il dramma vissuto da bambina e una vecchia signora dai modi gentili che si scopre essere l’autrice di quelle torture. Un film necessario che ha consentito di portare alla luce una tragedia che ha lasciato dietro di se solo poche testimonianze. Tra queste quella della poetessa Mariella Mehr, una delle vittime del progetto di eugenetica. Il film sarà in programmazione al Duel Village anche mercoledì 14 marzo alle ore 17,30. (Gli orari potrebbero subire lievi variazioni).
TRAMA
Tra il 1926 e il 1973, 2mila bambini vengono brutalmente strappati alle loro famiglie, “ricoverati”, stipati in vecchi fatiscenti istituti psichiatrici dove ha luogo la rieducazione. Condannati per anni a una serie di crudeli torture fisiche e psicologiche (bagni gelati, elettroshock, sterilizzazione), molti di loro si aggrappano ai brandelli di quell’infanzia rubata, finendo per diventare anime “bambine” incastrate in corpi di adulti. Anna, infermiera di un vecchio istituto per anziani, è tra coloro che hanno provato a dimenticare e a ricostruire un rifugio accogliente sulle ceneri dell’ex orfanotrofio in cui è cresciuta. Ma quando dal passato riappare Gertrud , una vecchia signora dai modi gentili, tutto precipita e il nastro dell’orrore si riavvolge. Sulle pareti dell’ala ovest, la zona delle torture, riappaiono le ombre degli abusi e dei maltrattamenti, l’istituto perde dunque i contorni attuali e torna ad essere ciò che era: tempio di un progetto di eugenetica capitanato da Gertrud in persona. Anna, schiava di quel luogo e di un’infanzia dolorosa che non termina mai, riprende allora le ricerche di Franziska, un’amica d’infanzia sparita misteriosamente molto tempo prima.
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