Entro il 2020 sarà tutta museo la Reggia di Caserta. Lo annuncia il ministro di Beni culturali e turismo Franceschini precisando che questa mattina, in anticipo sui tempi fissati dal decreto Art Bonus, è stato firmato al Collegio Romano il progetto di riassegnazione degli spazi dell’intero complesso, che comprende la Reggia, il Parco reale, il Giardino all’inglese, l’Oasi di San Silvestro e l’Acquedotto Carolino. Obiettivo, restituire la Reggia alla sua esclusiva destinazione culturale, educativa e museale. “La valorizzazione della Reggia di Caserta è un grande progetto nazionale che ha tutta l’attenzione del governo”, fa notare il ministro. In pochi mesi, sottolinea Franceschini, “abbiamo definito un progetto molto ambizioso per restituire il complesso vanvitelliano alla sua naturale destinazione museale. Grazie alla collaborazione del ministro Pinotti e dell’Agenzia del Demanio, il commissario Soragni ha potuto predisporre, in anticipo sui tempi, un preciso cronoprogramma che consentirà di partire con i lavori di adeguamento già nei primi giorni del 2016, subito dopo la restituzione degli spazi del piano nobile che avverrà entro il 31 dicembre del 2015. Il recupero della Reggia di Caserta è grande opportunità per tutto il Paese e per il rilancio turistico del Mezzogiorno italiano”. Il progetto, presentato dal Commissario straordinario di governo Ugo Soragni, è stato firmato questa mattina al ministero della Cultura dal direttore dell’agenzia del demanio Roberto Reggi e dal soprintendente speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta, Fabrizio Vona, alla presenza del ministro della Difesa, Roberta Pinotti e del ministro di Beni e delle attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini. Il progetto, sottolineano dal Mibact, prevede un preciso cronoprogramma di riassegnazione degli spazi per cui “entro dicembre 2015 l’intero piano nobile della Reggia sarà restituito alla sua funzione culturale”. La restituzione, viene segnalato, consentirà di completare il percorso museale estendendo la visita all’Appartamento della regina, mai ultimato, che doveva connettersi con quello del re, ora Museo degli appartamenti reali, attraverso la grande Galleria degli specchi, prevista nel progetto vanvitelliano in analogia a quella esistente a Versailles. La liberazione degli spazi, aggiungono dal Mibact, consentirà anche di recuperare nuovi ambienti in cui allestire esposizioni permanenti e temporanee. Dal 2016 al 2020, infine, la liberazione degli altri spazi nell’edificio della Reggia e nel Parco, compreso l’emiciclo occidentale antistante. (

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