Low cost, 600 mila euro, riprese in sei settimane, una genesi complicata e un montaggio accelerato e oggi la notizia sperata: Un giorno speciale tra i tre italiani in concorso alla 69/ma Mostra del cinema di Venezia (29 agosto-8 settembre). Pochi soldi ma un cuore grande cosi’
per un film che senza fasulli happy end vuole dare un segnale di speranza per il futuro dei giovani italiani. Francesca Comencini in un’intervista esclusiva all’ANSA quasi si commuove a parlare dei suoi due ragazzi, Marco (Filippo Schicchitano, il giovane di Scialla) e Gina (Giulia Valentini). ”Sono innamorata di questi due, creature bellissime e orribili, giovani italiani belli pieni di vita – sottolinea – e che pero’ hanno dentro di loro l’idea che il compromesso faccia parte della vita. Una miscellanea di bellezza e orrore molto contemporanea. Ho avuto la sensazione, leggendo il romanzo Il cielo con un dito di Claudio Bigaglia al quale, scrivendo la sceneggiatura con Giulia Calenda, mi sono liberamente ispirata, che questi due piccolissimi personaggi di periferia raccontino l’Italia”. Il giorno speciale di Gina e Marco coincide con il primo giorno di lavoro: lei ha appuntamento con un politico importante che dovrebbe aiutarla ad entrare nel mondo dello spettacolo, lui e’ l’autista che l’accompagnera’ all’incontro. Non si conoscono, ma trascorreranno insieme la giornata. Tra i compromessi di lei, un rapporto sessuale orale che sa di ricatto (”ma non ci sono scene esplicitamente pesanti”, chiarisce la Comencini), mentre lui ”ha un atteggiamento servile e crede che la raccomandazione sia la strada maestra”. Gina, racconta con passione Francesca Comencini, tra le fondatrici con la sorella Cristina di Se non ora quando? per un paese che rispetti le donne, ”come tante ragazze di oggi ha un’idea di liberta’ del corpo che coincide con l’utilizzo della proprio bellezza come se fosse morale, accettabile, ma questa non e’ liberta’ sessuale, questa e’ parodia”. Un film non casuale per la regista di Mi piace lavorare (Mobbing), Carlo Giuliani, ragazzo e Lo spazio bianco. ”Per me – racconta – la storia di Un giorno speciale e’ un piccolo romanzo di formazione, ma se un tempo coincideva con l’amore, ora coincide con l’incontro con il lavoro. E’ un’emergenza assoluta per i giovani e la voglia di farcela e’ ben rappresentata insieme alle brutture di oggi. Questo e’ un film per le nostre ragazze e per i nostri ragazzi e il finale e’ assolutamente di speranza: ritrovare il valore della vita si puo’ anche se il percorso e’ di sofferenza e dolore”. Non e’ stato Alberto Barbera a chiamarla, ma il produttore Carlo Degli Esposti della Palomar che ha creduto in questo film (sara’ distribuito da Lucky Red): ”Mi ha detto siediti, sei in concorso, e io mi sono messa a piangere lacrime di fierezza. Sono commossa e onorata, e’ un piccolo miracolo”.