Applausi e successo anche di vendite per La migliore offerta di Giuseppe Tornatore al festival di Berlino. Con (RPT con) il regista, a raccogliere i complimenti sono stati i protagonisti Geoffrey Rush, Jim Sturgess (RPT Jim Sturgess) e il maestro Ennio Morricone.
Evento fuori concorso, diventato un caso di successo al box office italiano (8,5 mln di euro incassati a oggi) dove il cinema è in crisi, il film di Tornatore sta andando forte come vendite: escluse infatti le ultime trattative per Francia ed Inghilterra, il film è stato già acquistato dai più importanti Paesi tra cui: Stati Uniti, Israele, Cina, Messico, Argentina, Brasile, Canada, Giappone, Australia e Germania dove uscirà il 21 marzo. Rush è a Berlino perché nella capitale tedesca comincerà la settimana prossima le riprese del suo nuovo film “The Book Thief” dal romanzo dell’australiano Markus Zusak in cui il protagonista Death narra i suoi incontri con una bambina di nove anni e un giovane ebreo ribelle sullo sfondo della Germania nazista alle soglie della seconda guerra mondiale.
Prodigo di aneddoti e di simpatia al ricordo del set di Tornatore, confessa che ieri sera ha visto per la prima volta il film sul grande schermo del Friedrichstadt Palast e ne è rimasto affascinato, pur avendo visto il montaggio finale prima solo su un dvd a bassa risoluzione. “si colgono tutte le sfumature di una sontuosa messa in scena, una grande regia e una passione per i dettagli che ho provato a mie spese durante le riprese”. Rush confessa infatti che Tornatore appartiene alla rara schiera di registi con cui ha lavorato che dopo una scena spesso osano dire “No, così non va bene, la rifacciamo”.
Attento fino alla maniacalità ai dettagli, Peppuccio lo ha corretto decine di volte, cercando ogni volta un risultato, un gesto, un’attitudine più convincente. A questo punto l’attore non è stato da meno. Infine ha ricordato che pur con una bellissima carriera alle spalle, molto spesso ha interpretato grandi ruoli da coprotagonista e quindi si è sentito molto onorato di avere sulle spalle un copione in cui è mattatore assoluto, vero tramite del pensiero dell’autore sullo schermo. Alla proiezione di ieri ha assistito con Ennio Morricone (“Un vero mito”) e quest’ultimo ha confermato che il calore della sala stracolma, l’attenzione del pubblico, gli applausi nei punti giusti testimoniano “di un’opera che sa parlare un linguaggio universale”