Collezioni di abiti dagli effetti 3D, ma anche rielaborazioni d’invenzioni storiche della couture romana, come il Pigiama Palazzo di Irene Galitzine, rivisitato da Sergio Zambon, e ‘Be Blu Be Balestra, omaggio di un gruppo di giovani stilisti a Renato Balestra.

Sono alcuni degli eventi clou della 21/a edizione di AltaRomaAltaModa, manifestazione curata da Silvia Venturini Fendi, nel Complesso Monumentale S. Spirito in Sassia e nel Tempio di Adriano. In questi ultimi anni Altaroma ha puntato all’arte, alla promozione dei giovani talenti, al rilancio dell’alta moda, ma soprattutto alla riscoperta di botteghe e laboratori che salvaguardano l’artigianato, bacino di abilita’ indispensabile al made in Italy. Per questa ragione la fashion week di Altaroma, oltre alle maison storiche – Sarli che ha sfilato con una collezione ispirata alle ceramiche di Caltagirone a S.Spirito in Sassia; Raffella Curiel che ha portato stampati floreali e chiffon all’Ambasciata della Turchia; Gattinoni con capi in tessuti 3D disegnati da Guillermo Mariotto al Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari all’Eur; Renato Balestra a S. Spirito in Sassia – continua a proporre presenze consolidate dell’alta moda romana che dovrebbero essere il ‘ricambio’ generazionale. Nomi come Camillo Bona, Giada Curti, Nino Lettieri, Gianni Molaro, Jamal Taslaq, Tony Ward, a cui si sono aggiunti Antonella Rossi (collezione ispirata all’Africa), Delfrance Ribeiro, e la new entry libanese Mireille Dagher. Ma nel calendario non mancano le scuole: l’Accademia di Costume e Moda con il suo final work e il progetto speciale di IED Moda.

 

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