“E’ vero insieme ai due protagonisti in carne e ossa del mio film, il denaro è al centro di ‘Pieta”. Voglio mostrare il suo vero volto. Il denaro, va detto, non è condannabile in sé. Può avere un volto positivo o il volto negativo e perverso che viene appunto mostrato nel mio film”.

A parlare così è Kim Ki-duk regista cult di ‘Pieta” film in concorso in questa 69/a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica che ieri è stato applaudito ripetutamente. Pietà, che sarà nelle sale dal 14 settembre, distribuito da Goods Film racconta di un malvagio strozzino che a un certo punto si redime all’apparizione di una presunta madre. Nonostante il titolo “il mio film non vuole raccontare concetti cristiani – spiega il regista che ha vinto il Leone d’argento nel 2004 per ‘Ferro 3’ -. Ci sono tanti elementi, come il demonio, la pietà appunto, il denaro, ma sono solo alcuni aspetti di un lavoro che vuole raccontare il tutto: l’essenza umana che stiamo perdendo e che a abbiamo perduto. Pietà vuole parlare di salvezza attraverso il recupero di determinati valori”.

 

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