A cinquant’anni dall’indipendenza dell’Algeria, e a quasi cento anni dalla sua nascita, lo scrittore franco-algerino Albert Camus (1913-1960) e’ al centro di una querelle politica e culturale, legata a una grande esposizione in suo onore a Aix-en-Provence, nel sud della Francia.


Annullata in un primo tempo per ”disaccordi ideologici” e ”inimicizie”, scrive il quotidiano Le Figaro, e’ stata ora reinserita – tutta diversa nei contenuti e con un nuovo curatore, il filosofo provocatore e post anarchico Michel Onfray, che tra l’altro ha recentemente pubblicato una biografia su Camus – nel cartellone delle celebrazioni in programma nel 2013 per il centenario dalla nascita del Premio Nobel, autore, tra l’altro, di capolavori della letteratura quali ‘Lo straniero’, ‘La peste’ e ‘Caligola’. Sara’ inaugurata il 7 novembre (giorno di nascita dello scrittore) e si intitolera’ ‘Albert Camus. Un uomo in rivolta’ (dal titolo del suo saggio del 1951 ‘L’homme revolte’ ‘). Intanto la neoministra della Cultura, Aurelie Filippetti, ha fatto sapere di seguire da vicino il progetto che sara’ iscritto anche nell’ambito di ‘Marsiglia-Provenza 2013 capitale della cultura’, rammaricandosi pero’ di non essere stata consultata sulla decisione di nominare Onfray. La polemica era nata nei mesi scorsi dal disamore di Catherine Camus, la figlia del filosofo, detentrice dei diritti morali sui fondi del padre, per lo storico e specialista dell’Algeria, Benjamin Stora (che fu anche consulente di Gianni Amelio per il film ‘Il primo uomo’) che in principio avrebbe dovuto occuparsi della mostra. Quest’ultimo, in particolare, aveva commesso l’errore di non farle avere per tempo una lista precisa degli oggetti necessari all’esposizione, e di non essere, a suo avviso, sufficientemente coinvolto nel progetto. ”Da un anno non avevo piu’ notizie e siamo ormai prossimi all’evento – ha spiegato Catherine -. Ho bisogno di sapere di quali documenti si necessita per la mostra”. Inoltre a Aix-en-Provence, citta’ ai bordi della quale Camus aveva acquistato una proprieta’, la scelta di Stora non sarebbe piaciuta ai ‘pied-noir’, i francesi d’Algeria rimpatriati a partire dal 1962, secondo certi osservatori della vita politica locale. Lo storico, nell’esposizione, avrebbe infatti messo troppo l’accento sui diversi impegni di Camus: resistenza, pena di morte e ovviamente la guerra d’Algeria, durante la quale si Š battuto contro la violenza colonialista e per la liberta’ del popolo algerino. Risultato: la mostra e’ stata anullata lo scorso maggio e il curatore licenziato. Oggi invece arriva la notizia che l’esposizione avra’ luogo come previsto, ma con un cambio di curatore e percorso espositivo. ”Camus – ha detto Michel Onfray – non e’ un filosofo esistenzialista afflitto dal non-senso del mondo bensi’ il pensatore di una realta’ disertata dagli dei che offre ragioni di sperare nella rivolta”.

 

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