Gore Vidal, l’enfant terrible della cultura americana, il grande scrittore che a 22 anni scandalizzò gli Stati Uniti con il suo romanzo dichiaratamente omosessuale, che diventò un bestseller, ‘La statua di sale’, è morto ieri a 86 anni nella sua casa di Hollywood Hills, a Los Angeles, per le complicazioni di una polmonite.

Drammaturgo, sceneggiatore di film di successo come ‘Improvvisamente l’estate scorsà di Joseph L. Mankiewicz e ‘Ben-Hur’ di William Wyler, lo scrittore aveva tentato più volte, ma con scarso successo, anche di candidarsi in politica. Nato il 3 ottobre del 1925 a West Point, Gore Vidal, pseudonimo di Eugene Luther Gore Vidal, non appena ha iniziato la sua carriera letteraria, ha scelto come nome il cognome del nonno materno Thomas P. Gore, senatore democratico dello stato dell’Oklahoma. Nel 1943 si è arruolato come riservista nell’esercito degli Stati Uniti. Per circa trent’anni ha vissuto in Italia, prima a Roma e poi nella sua villa La Rondinaia a Ravello, in costiera amalfitana, venduta alla morte nel 2005 del compagno di una vita, Howard Austen. Apprezzato più come saggista che come narratore, fra i suoi libri più noti, molti pubblicati in Italia da Fazi editore, L’età dell’oro, Palinsesto, Burr, Navigando a vista, Una nave che affonda. Federico Fellini lo chiamò per interpretare se stesso in ‘Roma’.

 

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