E’ diventato ancora più fitto uno dei grandi misteri irrisolti della leggenda hollywoodiana: le ragioni ufficiali della morte della splendida attrice Natalie Wood – annegata 30 anni fa, a soli 43 anni, nell’oceano Pacifico di fronte alle coste meridionali della California – sono state ‘cambiate’.

Ma solo nella terminologia, riscritta dal medico legale dopo un improvviso riavvio delle indagini sulle vicenda alcuni mesi orsono. Nella sostanza, però, la fine della star rimane un giallo senza risposte. Natalie venne trovata senza vita nelle acque prospicienti Catilina Island, vicino allo yacht su cui stava trascorrendo il fine settimana insieme al marito, Robert Wagner, ed all’amico – che si mormorava fosse o fosse stato amante – l’attore Christopher Walken. Il nuovo documento riflette le incertezze che circondano la fine della protagonista di grandi film come ‘West side story’ e ‘Gioventu’ bruciatà: la sua morte viene oggi attribuita ad “annegamento ed altri fattori non determinati” per circostanze “non chiaramente stabilite”.

Il certificato firmato nel 1981 parlava semplicemente di “annegamento accidentale”. Versioni contrastanti sull’avvenuto sono circolate da sempre: una testimone che si trovava su una barca ancorata vicino allo yacht dell’attrice la notte del fatidico 29 novembre 1981 aveva raccontato di aver sentito una donna urlare e piangere per almeno mezz’ora e poi la voce di un uomo che tranquillizzava: “Stai tranquilla arriviamo”. Ma a far riaprire le indagini erano state le nuove dichiarazioni, nove mesi orsono, del capitano dello Splendour, Dennis Davern. L’uomo, che era bordo dello yacht, ha affermato nel corso di una trasmissione televisiva di aver sentito Natalie ed il marito litigare violentemente la notte della tragedia e di ritenere che il marito fosse responsabile della morte. Abbastanza per far riaprire il caso. Ora però comandante William McSweeney che guida le indagini ha detto a commento del nuovo certificato di morte: “I detective continueranno a lavorare sul caso, ma ciò non significa che una svolta stia per arrivare. Casi così non vengono chiusi, ci sono periodi attivi ed altri passivi, siamo verso la fine di una fase attiva”.

 

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