Bab-al-Azizia non era solo la cittadella dove Muammar Gheddafi aveva creato la sua reggia nel cuore di Tripoli; non era solo l’emblema di una dittatura ultraquarantennale, feroce e implacabile, tanto da divenire il principale bersaglio degli insorti.
Era anche il girone dantesco riservato alle vittime dei famelici appetiti sessuali del Colonnello. A squarciare il velo del silenzio – pur se da sempre si incrociano voci sulle ”prodezze” del dittatore – e’ un libro, ”Le prede”,scritto da una delle piu’ famose giornaliste francesi, Annick Cojean, che s’e’ calata in storie in cui non esiste limite al dolore, all’umiliazione, all’annichilimento delle persone. La prima a parlare con la giornalista e’ stata Soraya (ma non e’ il suo vero nome) che ha raccontato i cinque anni (oggi ne ha 23) trascorsi a Bab-al-Azizia, dove sarebbe stata portata appena quindicenne, dopo che un gruppo di Amazzoni, le guardie personali di Gheddafi, l’avevano vista sui banchi di un liceo di Sirte. Nel giro di poche ore fu strappata alla sua scuola, alla famiglia, alla sua citta’ e portata a Tripoli, alla corte di Gheddafi. Una sorte comune a centinaia di altri giovani, non importava di quale sesso, purche’ soddisfacessero le voglie del dittatore.
Il racconto di Soraya e’ agghiacciante: dal primo incontro con Gheddafi (che l’aspettava nudo, sul suo immenso letto dicendole che per lei era un padre, ma anche un fratello) all’obbligo di indossare mise sexy, di bere alcol, di fumare, di ‘tirare’ cocaina. Una personalita’ senza remore, quella di Gheddafi, per il quale, se tutto era comunque lecito – a lui, il padrone del Paese -, c’era qualcosina a cui rinunciare. Quando, durante il ramadan, Soraya veniva prelevata dalla sua stanza e portata in quella del Colonnello, l’Amazzone che l’accompagnava le spiegava, infatti, che, per rispetto ai precetti del Profeta che vietano nel mese sacro rapporti sessuali, lui non avrebbe eiaculato alla fine dell’atto. Secondo Annick Cojean, a dare risposta all’insaziabile sete di sesso di Gheddafi era una vera e propria rete di procacciatori di ‘carne fresca’, fatta da diplomatici, militari, impiegati, membri del protocollo, pronti a fare il possibile per ingraziarsi la Guida della Libia: anche rastrellare le scuole delle ragazze piu’ belle, dei giovani piu’ belli.
La giornalista francese non s’e’ fermata ad ascoltare le cose che Soraya aveva da dirle, perche’ ha allargato le sue ricerche ad altre presunte vittime di Gheddafi per avere riscontri, e li ha trovati. Testimoni probabilmente solo donne, perche’ il tabu’ dei rapporti omosessuali e’ difficile da scardinare nelle societa’ arabe e forse nessun ragazzo o uomo e’ disposto ad ammettere d’essere stato, anche lui, preda. Come sono state pure donne sposate, incluse mogli di funzionari pubblici o dignitari: per il Colonnello non era certo un problema.