Puntare su trasparenza e legalità è cosa buona e giusta. E l’avvio dell’iter per la sottoscrizione del “Protocollo di Legalità in Materia di Appalti” è un atto importante, sia sotto il profilo formale che sostanziale. Ma i primi provvedimenti del Cda dell’Asi Caserta appaiono inevitabilmente goffi tentativi di spegnere le polemiche scoppiate nel Pd proprio sulla nomina dei nuovi vertici del Consorzio. In una nota stampa si fa presente che “trasparenza e legalità sono stati gli argomenti centrali della riunione del Comitato Direttivo del Consorzio Asi, presieduto da Raffaela Pignetti”. “La provincia di Caserta – si legge nella premessa all’atto deliberativo – rimane tuttora fortemente esposta al rischio di infiltrazioni e di condizionamenti da parte della criminalità organizzata in tutti i settori economicamente rilevanti”. Alla seduta del Comitato, con il presidente Raffaela Pignetti, hanno preso parte i componenti Salvatore Davidde, Fulvio Granata e Biagio Lusini. E qui casca l’asino. Proprio l’indicazione del sindaco di Teverola ha scatenato la guerra nel Pd e la durissima presa di posizione di Rosaria Capacchione. Lusini è già da un bel po’ un politico chiacchierato. Qualche pentito lo ha chiamato in causa. Insomma un nome che suscita più di una perplessità. E che ha indotto gran parte della dirigenza dei dem casertani a porre una questione di opportunità politica. Lo ha detto chiaramente la Capacchione. Lo ha ribadito Pina Picierno. In un clima del genere anche un provvedimento che va nella giusta direzione come la sottoscrizione del Protocollo di Legalità in Materia di Appalti appare come una foglia di fico. E’ poco credibile insomma. Sia chiaro, noi siamo per la presunzione di innocenza, ma il problema nasce quando è proprio chi ha indicato Lusini, cioè una parte del gruppo dirigente Pd, che lo mette all’indice. Ecco, è questo il nodo da sciogliere. E spetta ai Democratici farlo. Tornando alla seduta del Comitato Asi c’è da segnalare l’approvazione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e del Piano Triennale per la Trasparenza e l’Integrità che dovranno essere sottoposti a ratifica del Consiglio Generale nella prima seduta utile, peraltro già programmata per fine gennaio, “Il Comitato Direttivo – si legge nella nota – ha voluto, così, allineare l’assetto regolamentare e organizzativo del Consorzio alla normativa anticorruzione e per la trasparenza: la legge 190 del 2013, e i decreti legislativi 33 e 39 del 2013, pur non rientrando i Consorzi industriali, in quanto enti pubblici economici, tra i soggetti obbligati”. Ma siamo punto e a capo. Con Lusini come la mette il Pd? “L’adesione al Protocollo e l’adeguamento alla legge anticorruzione – ha sottolineato il presidente Pignetti – a prescindere dalla dubbia obbligatorietà della normativa per gli enti pubblici economici, esprimono la volontà del Comitato Direttivo di imprimere una svolta radicale nella strategia e nella gestione dell’Ente, delle sue attività istituzionali e dei rapporti con l’utenza e, cioè, con il mondo dell’impresa e con tutti gli altri soggetti, pubblici e privati, coinvolti nei processi di sviluppo della provincia di Caserta.” Riproponiamo la domanda: il Pd che posizione ha sul caso Lusini? In base alla mozione Capacchione deve fare le valigie assieme alla Pignetti. Ora qualcosa è cambiato? Legalità e trasparenza si perseguono anche attraverso scelte politiche chiare e condivise.

Mario De Michele

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