Dopo tredici giorni di proteste i lavoratori dello stabilimento Whirlpool-Indesit di Carinaro sono tornati in fabbrica per riprendere la produzione. Restano comunque i presidi davanti all’ingresso del sito e del magazzino merci posti in essere dagli addetti non in servizio perché in cassa integrazione, che rappresentano circa la metà degli 815 dipendenti di Carinaro. Inoltre i lavoratori si fermeranno per due ore oggi a partire dalle 14 in concomitanza dell’incontro al Mise tra azienda e sindacati. “La decisione di ritornare a lavorare – spiega il segretario della Fiom-Cgil di Caserta Massimiliano Guglielmi – non dipende dall’incontro tenutosi lunedì scorso al ministero perché, aldilà della dichiarazione d’impegno del Governo, l’azienda non ha cambiato la sua decisione di chiudere gli stabilimenti di Carinaro, Albacina (Ancona) e None (Torino). I lavoratori hanno ripreso a produrre anche perché i costi dello sciopero sono alti vanno ripartiti tra tutti i dipendenti, dal momento che una metà non lavora perché in cassa integrazione”. Per il leader casertano della Uilm Antonello Accurso “noi sindacati vogliamo che questo stabilimento lavori e produca perchè è un fiore all’occhiello, è la Whirlpool a volerlo chiudere”.

 

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