Sono accusati di avere contribuito a spacciare sul mercato perugino circa quattro chili di eroina importati dalla Campania un italiano e tre stranieri arrestati oggi al termine dell’indagine Start up condotta dai carabinieri di Marsciano. Si tratta di un casertano di 25 anni, un tunisino quarantatreenne, un marocchino di 24 anni e un ventunenne palestinese. A loro carico è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Marina De Robertis su richiesta del pm Antonella Duchini.
I provvedimenti sono stati notificati tra Perugia e diversi centri della Campania dai carabinieri del comando provinciale del capoluogo umbro e quelli del reparto territoriale di Aversa. L’indagine è partita nel gennaio 2010 con l’arresto da parte dei carabinieri di Marsciano di un tunisino di 27 anni, domiciliato in provincia di Caserta ma con “forti interessi” a Perugia, ritenuto a capo del presunto gruppo criminale. Venne bloccato dopo avere ceduto eroina a un assuntore del posto. I carabinieri hanno così avviato una serie di accertamenti – é stato spiegato oggi in una conferenza stampa – dai quali è emersa una “fitta rete di spacciatori” avrebbe operato tra Perugia, Balanzano, Ponte San Giovanni, Collestrada, Lidarno e Ramazzano. Gli indagati – ritengono gli investigatori – avrebbero rifornito di eroina, cocaina ed hascisc decine di tossicodipendenti provenienti da numerosi comuni dell’Umbria ma anche anche dalle province di Siena, Arezzo e Viterbo. Dalle indagini è emerso che la droga veniva importata dalla Campania, regione in cui molti degli indagati vivevano ed erano sposati con donne ritenute appartenenti alla criminalità locale”. La droga arrivava poi in Umbria in auto oppure in treno. L’operazione è stata coordinata dalla compagnia carabinieri di Todi comandata dal capitano Marcello Egidio.