CASERTA – E’ partita questa mattina a Capua (Caserta) alla Facolta di Economia della Seconda Università degli Studi di Napoli (Sun), con il dibattito “Terra di Lavoro: in cammino verso l’Europa”, l”Educational Press”, due giorni dedicata alla divulgazione delle eccellenze industriali casertane presso la stampa nazionale ed estera organizzata per il secondo anno di fila dall’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Caserta (Asips) e dallo stesso ente camerale.
Un tour in sei stabilimenti della provincia “affinchè i giornalisti prendano atto che in Terra di Lavoro non ci sono solo realtà negative, al contrario di quanto documentano quasi sempre sugli organi di informazione” afferma il presidente dell’Asips Maurizio Pollini. Un giro che oggi ha toccato le eccellenze propriamente capuane, come il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (Cira, ndr), la Tecnam Srl, che produce velivoli ultraleggeri e leggeri e l’Oma Sud spa specializzata nel settore della meccanica aeronautica; la giornata si è conclusa con una visita al Museo Civico Campano inaugurato nel marzo scorso dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Domani mattina il tour riprenderà sempre da Capua presso l’azienda farmaceutica Dsm spa, per proseguire a Riardo alla sede della Ferrarelle spa e concludersi alla Politraf srl di Pignataro Maggiore. La giornata terminerà con una visita al borgo medioevale di Casertavecchia. “La crisi in Provincia di Caserta si sente di più che in altre parti d’Italia. Tutti i dati economici sono infatti in controtendenza rispetto alla media italiana. Il Pil è inferiore del 2% rispetto a quello prodotto nel resto del Paese. Basta pensare che la disoccupazione, intendendosi il numero di persone che cercano lavoro ma non lo trovano, è intorno al 37,8%, oltre cinque punti in più della media nazionale; stesso discorso per il numero di disoccupati nella fascia di età compresa tra i 15 e i 29 anni. Gli unici dati positivi riguardano le esportazioni di beni alimentari e di prodotti di moda”. E’ quanto ha affermato il docente di Strategia d’Imprese della Facolta di Economia di Capua della Sun Francesco Izzo nel corso della sessione di approfondimento denominata “Terra di Lavoro: in cammino verso l’Europa” che ha aperto questa mattina, nell’ aula magna dell’ateneo, l’ “Educational Press”, alla presenza di numerosi studenti, molto attenti a dati e cifre. “Le imprese casertane scontano una mancanza assoluta di competitività – prosegue Izzo – dovuto ad un passato in cui la maggiorparte lavorava grazie a commesse pubbliche. Emblematico è il dato delle esportazioni, che in tutta Italia sta tornando ai buoni livelli pre-crisi del 2007, mentre a Caserta si attesta ad un livello bassissimo, il 7,7%. Inoltre le aziende casertano non hanno un mercato vasto, come dimostra il fatto che il 73,6% delle esportazioni avviene verso i paesi dell’Ue. Se i prodotti alimentari tirano sempre, nel 2011 hanno rapresentato il 15% delle esportazioni contro il 9,8 del 2008, stesso trend per i vestiti e capi di abbigliamento, abbiamo assistito ad un calo vistoso della vendita all’estero di prodotti elettronici, un settore in cui il Casertano eccelleva, passata dal 21,8 del 2008 al 16,9 del 2011. Preoccupa inoltre il fatto – spiega il docente – che nel 2011 siano state 1500 le aziende finite in liquidazione, mentre quelle soggette a procedure concorsuali sono aumentate sempre nel 2011 del 55% rispetto all’ anno prima. Si tratta di dati di gran lunga superiori alla media nazionale e che dimostrano la difficoltà delle imprese di operare nel nostro territorio”. In una provincia in cui l’industria fatica, è l’agricoltura, con i suoi prodotti tipici come la mozzarella e il vino, a costituire uno dei settori trainanti, il 4,6% della economia casertana, quasi il doppio rispetto alle medie delle altre province italiane. “Su quasi 90mila imprese iscritte nel Registro delle Imprese, sono 13500 quelle impegnate nel settore agricolo” afferma Luigi Rao, direttore generale dell’Asips, molto preoccupato per il settore manifatturiero, “dove le aziende iscritte sono 6400 (il 7% del totale, ndr). Troppo poche”. Per il preside della Facoltà Clelia Mazzoni, per invertire la tendenza, “bisogna investire sulla conoscenza, facendo dello studio dell’ inglese e dell’informatica due capisaldi dell’insegnamento. Ai ragazzi non bastano solo le classiche nozioni di economia. Dobbiamo inoltre incrementare i contatti con le aziende, visto che gli stage formativi sono obbligatori. E formarli ogni giorno anche sul rispetto delle regole”. “E’ necessario fare sistema – aggiunge Carlo Pontecorvo, amministratore delegato della Ferrarelle spa – e premiare le aziende davvero virtuose”. Infine il capitolo turismo, un settore che vede Caserta in grande sofferenza. “Solo il 7% dei turisti che arriva in Campania visita la provincia di Caserta – spiega Izzo – di questi solo un 6% pernotta e solo un 19,8% è rappresentato da turisti stranieri. Purtroppo il marchio Caserta al momentogenera emozioni negative ma – conclude il docente della Sun – le potenzialità èer invertire la tendenza ci sono tutte”.