Un corteo di circa 200 lavoratori della Firema, azienda casertana che produce carrozze ferroviarie, ha attraversato questa mattina Caserta per giungere davanti alla Prefettura, dove è stato tenuto un presidio. I dipendenti protestano contro il rinvio della riunione prevista per domani al Ministero dello Sviluppo Economico che avrebbe dovuto fare un punto sulla situazione dell’azienda, dall’agosto 2010 in amministrazione controllata. Il commissariamento, che scadeva nel marzo scorso, è stato prorogato di un anno. Tra pochi giorni si dovrebbero aprire le buste con le offerte vincolanti di imprenditori o gruppi industriali interessati ad acquisire l’azienda ma i lavoratori chiedono comunque impegni da parte del Governo anche nel caso in cui offerte concrete non dovessero pervenire, come già accaduto nei mesi scorsi. Il corteo non ha creato disagi alla circolazione veicolare. “Abbiamo ricevuto rassicurazioni dal prefetto che invierà una lettera al Governo per sollecitare una soluzione veloce per la questione Firema – afferma Antonello Accurso, segretario della Uilm Caserta – ora vedremo se davvero questo Esecutivo va veloce come dice Renzi”. L’azienda, nonostante la gestione commissariale, che scadrà nel marzo prossimo, e la cassa integrazione che riguarda 110 su 350 dipendenti, continua a produrre a ricevere commesse di lavoro in attesa che qualche imprenditore la acquisti, ma negli ultimi anni tutte le manifestazioni di interesse di gruppi industriali sono rimaste tali, senza mai trasformarsi in impegni concreti (il 30 settembre prossimo si apriranno le buste con le offerte vincolanti, ndr). Attualmente sono in lavorazione i 20 treni commissionati dalla Regione Campania tramite le sue controllate Metrocampania e Sepsa. Un convoglio è stato già consegnato ed in fase di omologazione presso il Ministero, per gli altri è questione di pochi mesi. Ma la Regione è in grave ritardo con i pagamenti. “La Regione Campania deve alla Firema 20 milioni di euro – spiega Massimiliano Guglielmi, segretario della Fiom-Cgil di Caserta – di cui 11 per fatture già esibite. I ritardi nei pagamenti creando problemi alla fase di lavorazione. Si tratta in ogni caso di un’azienda in piena attività che il Governo deve salvare, trovando però imprenditori davvero seri che davvero vogliano rilanciarla”. Per Nicodemo Lanzetta, segretario casertano della Fim-Cisl, “lo stabilimento Firema non può chiudere e in ogni caso ci vogliono ulteriori ammortizzatori sociali per i lavoratori; la cig va prorogata anche dopo il marzo 2015”.