Si chiude il processo per l’omicidio dell’imprenditore Domenico Noviello avvenuto a Castel Volturno il 16 maggio del 2008, stroncato dal gruppo di fuoco di Setola per aver denunciato le estorsioni del clan. Accolta la richiesta di ergastolo da parte del Pm della DDA di Napoli Alessandro Milita nei confronti del capo dell’ala stragista dei Casalesi Giuseppe Setola, ed altri sei esponenti della cosca: Metello di Bona, Massimo Napolano, Francesco Cirillo. Una sentenza arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, in un’aula gremita dai soli addetti e dai rappresentanti delle associazioni anticamorra. Setola raccoglie l’ottavo ergastolo accusato dell’omicidio dell’imprenditore Domenico Noviello, assicuratore di Castel Volturno ucciso per aver detto ‘NO’ al pizzo. Soddisfatto il Pm Milita, a valle della sentenza che ha condannato all’ergastolo anche Alessandro e Francesco Cirillo, Massimo Napolano e Giovanni Letizia; a 30 anni Metello di Bona e a 13 anni e 6 mesi il pentito Luigi Tartarone. “Accolgo con grande soddisfazione la notizia della sentenza – dichiara Luciano Morelli, Presidente di Confindustria Caserta – e desidero esprimere solidarietà e vicinanza alla famiglia dell’imprenditore Domenico Noviello. Credo che questa condanna sia un ulteriore segnale della presenza delle Istituzioni al fianco di chi dice no alla camorra, di chi fa della propria vita testimonianza del seme di cambiamento che fertilizza questa nostra terra”. Confindustria Caserta partecipa attivamente – in qualità di soggetto attuatore – al Progetto “Caltanissetta e Caserta sicure e moderne”, promosso dal Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura. Il Progetto ha l’obiettivo di implementare una concreta azione di sostegno alla legalità e alla trasparenza, creando in luoghi strategici – come Caltanissetta e Caserta – due centri di riferimento e di coordinamento delle attività di assistenza, formazione e consulenza per le imprese in ambito economico-finanziario, giuridico-legale, amministrativo-gestionale e psicologico, al fine di accrescere la consapevolezza della cultura della legalità nei territori di riferimento e incentivare le denunce e il contrasto ai fenomeni del racket, delle estorsioni e dell’usura.