Accordo tra indesit e Fim e Uilm ma la Fiom non firma. I vertici di Indesit Company hanno incontrato Istituzioni e Organizzazioni Sindacali presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico per verificare, in merito alle esigenze di recupero di competitività aziendali e alle soluzioni proposte, l’esistenza delle condizioni per un’intesa sul piano di riorganizzazione aziendale.

 

Al termine dell’incontro, dopo 6 mesi di confronto, alla presenza dei rappresentanti del MiSE e delle Regioni Marche e Campania, è stato possibile raggiungere l’intesa con i rappresentanti dei lavoratori su un piano di riorganizzazione più volte significativamente migliorato, che prevede per l’Italia investimenti per 83 milioni di euro, maggiori produzioni a più alto valore aggiunto e scongiura definitivamente ogni ipotesi di licenziamenti, attraverso un adeguato utilizzo degli ammortizzatori sociali. Previsti anche incentivi all’esodo per chi ne farà richiesta e l’impegno dell’Azienda a non ricorrere all’utilizzo di procedure di mobilità unilaterali sino al 2018.

Il piano prevede il rinnovo quasi totale della gamma di prodotti a più alto valore aggiunto realizzati in Italia, in termini sia di prestazioni che di competitività, e i 3 poli industriali italiani del Gruppo saranno ridisegnati con interventi di riassetto che verranno implementati nel periodo 2014-2016. Il sito di Fabriano (AN) sarà il centro esclusivo per la produzione ad alto contenuto d’innovazione di forni da incasso (producendo anche quelli oggi realizzati in Polonia), di forni di piccole dimensioni (oggi realizzati in Spagna) e di prodotti speciali per la cottura. Il sito di Comunanza (AP) sarà il centro per l’innovazione e la produzione di lavabiancheria di alta gamma a carica frontale. Il sito di Caserta infine sarà il centro esclusivo per la produzione di frigoriferi da incasso ad alto contenuto d’innovazione (producendo anche quelli oggi realizzati in Turchia) e dei piani cottura a gas da incasso (oggi prodotti a Fabriano e originariamente destinati in parte alla produzione in Polonia).

Oltre al consolidamento in Italia delle produzioni a più alto valore aggiunto già esistenti, verranno quindi trasferite nei siti italiani nuove produzioni dalla Polonia, dalla Spagna e dalla Turchia, mentre le produzioni italiane di bassa gamma non più sostenibili (principalmente destinate ai Paesi dell’Est) saranno riallocate in Paesi a miglior costo.

L’utilizzo degli ammortizzatori sociali, che sarà possibile grazie all’Accordo tra le parti e previa autorizzazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, permetterà di riorganizzare le attività produttive tutelando al meglio i lavoratori e senza perdere le competenze professionali, in vista dei benefici attesi dagli investimenti e del prevedibile recupero dei mercati.

Prima di procedere con l’attuazione del Piano e dei relativi investimenti, l’Azienda attenderà quindi l’esito del referendum tra i lavoratori richiesto dalle organizzazioni sindacali e propedeutico alla finalizzazione dell’Accordo.

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