CASERTA – Ritiro del nuovo piano industriale con i contestati esuberi, no a qualunque ammortizzatore sociale e riconferma delle missioni produttive ‘storiche’ del sito di Teverola-Carinaro (Caserta). Sono i tre punti della vertenza Indesit attorno ai quali i sindacati dei metalmeccanici e i confederali annunciano battaglia nei prossimi giorni, ad iniziare dalla manifestazione di giovedì 4 luglio che si terrà ad Aversa.
La piattaforma di lotta, con l’evento in programma, è stata illustrata oggi nella sede della Cisl di Caserta in un incontro al quale hanno partecipato i leader delle tre sigle di categoria più rappresentative e i segretari generali di Cisl e Cgil. Al corteo che si snoderà per le strade della città normanna parteciperà il vescovo di Aversa Angelo Spinillo, parlamentari, consiglieri regionali, i sindaci degli oltre 20 comuni dell’Agro-Aversano e del Napoletano che già due settimane fa votarono un documento di sostegno alla mobilitazione Indesit nel corso di una manifestazione a Carinaro. E’ stato invitato anche il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, che più volte ha manifestato la solidarietà ai dipendenti dell’azienda di elettrodomestici. “La vertenza Indesit deve diventare la vertenza della provincia di Caserta. E la manifestazione di Aversa servirà proprio a coinvolgere i cittadini del casertano e i soggetti istituzionali che non possono continuare solo a inviarci attestati di solidarietà” ha affermato il segretario provinciale della Fiom-Cgil Massimiliano Guglielmi, mentre Nicodemo Lanzetta, leader della Fim-Cisl, ha sostenuto che “il corteo servirà ad alzare il livello della protesta, e a far capire a tutti, specie al Governo, che non si può chiudere o ridimensionare un sito che produce grazie al sacrificio di tanti lavoratori”. “Riconosciamo che l’Indesit ha delle difficoltà – ha affermato Antonello Accurso, segretario casertano della Uilm – ma respingiamo l’ipotesi che se ne vada dall’Italia. L’azienda doveva investire 120 milioni di euro negli ultimi due anni e non l’ha fatto nonostante i lavoratori abbiano mantenuto l’impegno di aumentare la produttività”. Per il segretario generale della Cgil Caserta, Camilla Bernabei, “il Governo deve ricominciare doopo decenni a fare una politica industriale ma anche la Regione Campania deve intervenire: ci sono 800 milioni di euro di fondi europei cui attingere per piani su innovazione e ricerca, ma i progetti vanno presentati subito”. “Solo con il taglio del cuneo fiscale e del costo dell’energia elettrica il Governo può convicenre gli imprenditore a restare in Italia” ha detto Giovanni Letizia, segretario generale della Cisl.