CASERTA – “E’ importante affiancare alle misure già previste dal DL – in tema di digitalizzazione dei procedimenti civili – il ripristino della mediazione obbligatoria, così da rimediare agli effetti della recente sentenza in materia della Corte costituzionale”.

Lo ha detto il presidente del Gruppo giovani imprenditori di Confindustria Caserta, Enzo Bove, commentando la manifestazione del Forum Nazionale degli Organismi di Mediazione e dei Mediatori Civili che si è svolta, oggi, a Roma, cui ha partecipato anche una folta delegazione casertana della categoria.

La posizione del presidente Bove richiama in maniera forte il documento già presentato da Confindustria alla Commissione Industria, Commercio, Turismo del Senato lo scorso 6 novembre, e proponendolo non a caso nell’ambito del DDL Crescita, vale a dire, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179.

“La disciplina della mediazione rappresenta uno dei punti nevralgici della strategia adottata dai due ultimi Governi per risolvere i malfunzionamenti del nostro sistema giudiziario civile“, ha ricordato Enzo Bove. “In questo senso Confindustria ha condiviso fin dall’inizio la scelta di puntare su questo strumento di risoluzione delle controversie alternativo al giudizio, che può svolgere un ruolo determinante per deflazionare il livello patologico della domanda che affluisce ogni anno presso i tribunali”.

Bove, dunque, ha ricordato che “Confindustria ribadisce la necessità di ripristinare l’obbligatorietà della disciplina della mediazione, essendo questo l’unico strumento in grado di assicurare un’adeguata diffusione all’istituto.

Sempre in materia di mediazione civile Bove ha ricordato, poi, anche il parere della Commissione europea nell’ambito del procedimento avviato recentemente dal giudice di pace di Mercato San Severino. “Parere che ha confermato che la nostra mediazione obbligatoria è in linea con principi della Direttiva di riferimento, nonché con la giurisprudenza della Corte di Giustizia al riguardo”.

Infatti, ha sottolineato Bove, “l’obbligatorietà è ammessa dalla stessa Direttiva n. 52/2008 e risulta proporzionata e giustificata rispetto alla finalità di alleggerire il carico di lavoro dei tribunali. Ma soprattutto, sul piano sostanziale, la mediazione obbligatoria non presenta caratteri preclusivi del diritto di azione, considerando che i 4 mesi di durata massima del procedimento vanno parametrati ai nove anni di durata media di una controversia civile”.

Insomma, nelle controversie in materia civile e commerciale – ha concluso Bove – “l’esperienza di questi mesi dimostra che la mediazione obbligatoria contribuisce sicuramente a migliorare il funzionamento del sistema giudiziario italiano, ormai oberato e congestionato. E già questo, da solo, sarebbe motivo più che valido per reintrodurla, al di là degli interessi particolare degli avvocati”.

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