NAPOLI – “Giù le mani dalla Dop. La denominazione di origine che tutela la mozzarella di bufala campana è un patrimonio prezioso, per i produttori e per i cittadini”. A sostenere l’importanza di interventi urgenti a tutela di uno dei simboli del Made in italy, è Coldiretti che ha chiesto all’assessorato regionale all’Agricoltura di emanare “linee di indirizzo chiare per proteggere il prodotto da qualsiasi operazione di falsificazione o pericolo di inquinamento”.
“L’incontro regionale – aggiunge – sarà l’occasione per affrontare un problema serio e mettere in campo azioni a salvaguardia di una delle punte di diamante dell’agroalimentare campano. Il nostro obiettivo è valorizzare la denominazione di origine protetta che è un patrimonio dell’intera comunità perché nell’immaginario collettivo esprime importanti valori produttivi, economici e di identità culturale. Nessuno può permettersi di mettere in discussioni questi valori con comportamenti delittuosi”. Gennaro Masiello e Prisco Sorbo, presidente e direttore di Coldiretti Campania, si dicono “pronti a tutto per salvare l”oro biancò della tavola italiana. Dobbiamo evitare che i disonesti facciano affari sfruttando indegnamente la fiducia conquistata sul mercato dalla Dop. Soprattutto occorre evitare che si possano spacciare per mozzarella di bufala campana imitazioni e falsi, che contribuiscono ad abbattere il valore commerciale del prodotto e a distruggerne l’immagine. Il nostro compito è quello di salvaguardare le peculiarità della protagonista della cucina mediterranea, garantendo tutte le fasi della sua lavorazione: dal confezionamento con il latte fresco di bufala alla filatura, che deve essere basata sulla lavorazione manuale per ottenere la particolare consistenza finale ed il caratteristico “bouquet”; dalla “mozzatura” (secondo le pezzature previste dal disciplinare), alla salatura, al raffreddamento. Il prezzo con cui viene commercializzata racchiude il valore che si portano al seguito la genuinità del prodotto fresco e la provenienza dall’areale compreso tra le province di Caserta, Salerno, Frosinone e Latina”. “Chi spaccia per Mozzarella di Bufala Campana formaggio preparato con latte congelato, in polvere, cagliato, di bufala italiana o di vacca, munto in una qualunque altra parte del mondo, abbatte il valore del prodotto finito, riduce il prezzo di vendita almeno del 30 per cento e inganna i consumatori, mettendo in pericolo i valori della Dop autentica”, conclude Coldiretti anticipando la battaglia a favore della primadonna della tavola regionale”.