Si è tenuto lo scorso 16 ottobre presso la Sala Convegni del Centro Europeo Studi di Nisida il Convegno dal titolo “Allevamento e Sanità delle Api” nell’ambito del più ampio progetto denominato “Made in Nesis“. L’evento, curato dall’Istituto di Gestione della Fauna (IGF) onlus per conto del Ministero della Giustizia – Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità – Direzione Centro per la Giustizia Minorile per la Campania, in collaborazione con Regione Campania ed Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, ha visto la partecipazione di numerosi addetti ai lavori che riunitisi attorno allo stesso tavolo hanno parlato di apicoltura.L’Associazione Interprovinciale Apicoltori Casertani e Napoletani è stata come sempre presente con una significativa rappresentanza, approfittando dell’occasione per esporre alle autorità presenti le criticità che gli apicoltori stanno affrontando sia nel far fronte all’argomento scottante legato all’Aethina Tumida sia quelle riguardanti l’anagrafe apistica.Dopo il benvenuto di Giuseppe Centomani, funzionario del Centro Giustizia Minorile per la Campania, la parola è passata a Emilio Caprio, docente di apicoltura all’Università Federico II di Napoli e componente del Comitato Scientifico della Fondazione Luigi Terriaca. Intervento che ha affrontato una puntuale disamina sul mondo apistico, a cominciare dalla storia fino ad arrivare ad affrontare tutti i settori che beneficiano di questo comparto. Da 35 milioni di anni fa, periodo in cui si ha nota del primo ritrovamento di uno sciame, fino ad arrivare ad oggi, quando il 79% delle produzioni agricole risultano essere beneficiate dall’impollinazione. Non è mancato un aprofondimento su quello che può ormai considerarsi un vanto per la Campania, il progetto di biomonitoraggio con le api portato avanti dal Consorzio Nazionale Produttori Apistici con sede a Vairano Patenora. In sintesi si è arrivati, a ragion veduta, a considerare l’apicoltura come un comparto economicamente rilevante, multifunzionale e sostenibile. A seguire l’intervento di Anna Cerrone, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, dipartimento di Sanità Animale. Andrea Maroni Ponti della Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari dal Ministero della Salute ha parlato delle attuali norme di controllo delle malattie delle api e le future prospettive di modifica. Mentre in merito alla Banca Dati Apistica della Campania hanno preso la parola Carlo Ferrara, del settore Veterinario Regione Campania, e Valentino Avallone dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno. “Siamo in attesa di un regolamento comunitario immediatamente attuabile, – ha dichiarato il dirigente Andrea Maroni Ponti, – intanto riconosciamo alcune criticità nella gestione delle criticità e dunque vorremmo per il futuro puntare alla prevenzione”. Questo in merito soprattutto ad una problematica molto attuale quale il rischio Aethina Tumida per far fronte alla quale dal Ministero arriva l’ipotesi di provvedere a breve con dei nuclei sentinella per valutare se continuare con le bruciature degli alveari oppure no e dunque passare ad una strategia di controllo. “Un convegno molto interessante che ha dimostrato ancora una volta il valore multifunzionale dell’ape, dell’apicoltura e degli apicoltori. La presenza dei responsabile dei Servizi Veterinari, regionali e nazionali, poi, ci ha consentito, all’unisono con i rappresentanti delle altre due associazioni di rappresentanza dell’apicoltura campana, di sottolineare le criticità del sistema dell’anagrafe apistica, entrata in vigore di recente, e di avanzare proposte costruttive per rendere le nuove disposizioni in materia di censimento degli alveari più snelle e più funzionali allo scopo” ha dichiarato Riccardo Terriaca, intervenuto alla manifestazione in rappresentanza dell’AIACeNa – Associazione Interprovinciale Apicoltori Casertani e Napoletani.

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