NAPOLI – “Oggi i lavoratori dell’Azienda Napoletana Mobilità S.p.A., fortemente preoccupati per il futuro dell’azienda che negli ultimi tempi ha serie difficoltà finanziarie, hanno spontaneamente deciso di protestare al fine di scongiurare che la più importante azienda di trasporto del sud segua le sorti delle sorelle ACMS di Caserta e CSTP di Salerno”. Così il segretario provinciale di Napoli, Carmine Simeone e quello regionale, Giovanni Dura, in merito alla protesta che ha provocato disagi per gli utenti dell’Anm a Napoli.
“Le preoccupazioni sono motivate dal fatto che sistematicamente le retribuzioni vengono pagate in ritardo e che spesso i fornitori devono utilizzare lo strumento del decreto ingiuntivo per vedersi riconoscere i propri crediti. Significativo il fatto che le polizze RC degli autobus vengono messe in copertura a pochi giorni dalla scadenza e vengono rinnovate per soli 60 giorni alla volta”, sottolinea il sindacato. La Faisa-Cisal chiede “con urgenza un tavolo regionale sul TPL gomma per attuare tutti gli interventi atti a scongiurare che la già profonda crisi che attanaglia il settore sfoci in mobilità e cassa integrazioni e quindi colpisca sempre e solo i lavoratori che non hanno colpa alcuna”.
“I ritardi nei pagamenti degli stipendi e la possibilità della mancata corresponsione della quattordicesima, sono alla base del blocco quasi totale del servizio di trasporto su gomma, a seguito di una forma di protesta da parte del personale viaggiante, con gravi disagi ai clienti e ai cittadini”. Così, in una nota, l’Azienda napoletana mobilità. “La mancata corresponsione degli stipendi – si aggiunge – è dovuta ad una crisi nota che coinvolge le aziende di trasporto e l’intero comparto. Il Comune e ANM si stanno impegnando per trovare una soluzione sia all’emergenza finanziaria di questi giorni che per concordare piani di azione necessari affinché sia garantita la sopravvivenza dell’azienda dando nuove prospettive. E’ un momento in cui il senso di responsabilità di tutti i lavoratori deve prevalere sulla protesta, perché non è perdendo la fiducia degli utenti e dei cittadini che si salverà l’Azienda”.