VOLLA – Ripristinare la legalità e salvaguardare l’occupazione nel Centro Agroalimentare di Napoli. E’ quanto chiedono la Camera del lavoro e la Filt-Cgil Napoli e Campania che in una conferenza stampa hanno fatto il punto su una vertenza che vede 140 lavoratori, da cinque mesi senza stipendio e una struttura da tempo in mano ad operatori abusivi, con gravi ricadute sul piano della sicurezza sul lavoro, in totale assenza di quanto previsto dalle normative vigenti.

“I 140 addetti del CAAN – è stato ricordato nel corso dell’incontro con i giornalisti – sono dipendenti di un global service (facchinaggio, manutenzione, pulizia, viabilità, raccolta differenziata) e sono stati recentemente licenziati a seguito di rescissione del contratto di appalto da parte del CAAN all’azienda affidataria. Le attività destinate a questi lavoratori, le stanno svolgendo da diverse settimane, quindi, centinaia di lavoratori irregolari o al nero. Tale fenomeno, che persiste da tempo, nonostante le decine di rilievi, di denunce, di riunioni fatte negli anni presso le istituzioni, oggi assume una forma patologica e rischia di minare i livelli occupazionali dei lavoratori del global service.

Il CAAN è una Società consortile per azioni con capitale a maggioranza pubblica (Comune di Napoli 66,74%, CCIA 10,19%, Regione Campania 3,74%, Provincia di Napoli 4,47%,  Comune di Volla 2,79%). Nasce nel 1989, in sostituzione delle preesistenti strutture mercatali di Napoli e Volla, per poter garantire una migliore gestione del commercio all’ingrosso e dei servizi logistici connessi.

Diventa operativo nel 2007 con la delocalizzazione del vecchio mercato di Napoli sito in via D’Aulisio.

Il CAAN è ubicato nel Comune di Volla, su una superficie di 362000 mq e avrebbe dovuto accogliere diversi settori merceologici: ortofrutticolo,ittico, carni, floricolo. Al suo interno esistono spazi commerciali, piattaforme logistiche,uffici,un Cash & Carry,sportelli bancari, parcheggi. Di fatti il CAAN è una infrastruttura potenzialmente capace di essere volano di sviluppo per tutto il territorio regionale; ad oggi però tutto questo non si registra , le attività mercatali non sono state saturate, (ad esempio non è ancora presente il mercato ittico), e il CAAN stesso è in una grave sofferenza finanziaria. Peraltro nonostante la volontà annunciata di costruire una politica mercatale di indirizzo e programmazione regionale, continua il proliferare di mercati paralleli molto spesso privi di autorizzazioni e delle norme igienico-sanitarie necessarie in una filiera agro-alimentare.

Solo recentemente è stato acquisito il via libera del Governo centrale per la ricapitalizzazione societaria, che coadiuvato da un piano industriale dovrebbe rilanciare l’area mercatale.

Una tre le maggiori cause del deficit finanziario è sicuramente la forte incidenza dell’evasione e dell’elusione agli ingressi, in assenza delle più elementari regole di sorveglianza di un’area privata che consentano gli accessi solo al personale autorizzato.

Nel CAAN commerciano circa 90 imprese e  lavorano circa 140 lavoratori facchini che prestavano servizio già nel vecchio mercato di Napoli.

“Chiediamo a gran voce al Consiglio di Amministrazione del CAAN, all’Amministrazione Comunale, a tutti i soci pubblici, agli enti preposti – è stato detto in conferenza stampa – che si metta fine a questo scempio, che si ripristini la legalità, e si salvaguardino i livelli occupazionali. Il sindacato è impegnato nei confronti dell’amministrazione comunale e dei vertici del CAAN per dare uno sbocco positivo della vertenza e al fine di rilanciare la struttura mercatale”. All’incontro con i giornalisti hanno partecipato i segretari generali della Camera del lavoro di Napoli e della Filt di Napoli e della Campania, Federico Libertino, Paola Imperi e Mario Salsano.

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