Nei primi mesi del 2013, in Campania il calo dell’economia è rallentato. I segnali di ripresa si collocano a un livello intermedio fra quelli, relativamente più intensi, del Centro-Nord e quelli, mediamente più deboli delle altre regioni del Sud. Lo rileva la Banca d’Italia nell’aggiornamento congiunturale, presentato oggi a Napoli. Per Bankitalia, un ritorno alla crescita del Pil nel 2014 appare possibile, soprattutto se proseguirà l’accelerazione nella spesa dei fondi strutturali dell’Ue.
I segnali di ripresa economica in Campania, nei primi nove mesi del 2013, si sono manifestati, secondo i dati della Banca d’Italia, soprattutto per le imprese industriali di maggiori dimensioni, per quelle esportatrici e per i comparti dei servizi meno dipendenti dalla domanda delle famiglie.
Crescono lievemente le esportazioni (+0,3%) e anche i flussi turistici, mentre resta sostanzialmente stabile il numero degli occupati che crescono nel settore dell’industria ma continuano fortemente a calare in quello delle costruzioni. Continua a crescere, però, il numero di persone in cerca di lavoro che in Campania sono 440.000, circa il doppio del livello pre-crisi.
“La situazione resta difficile ma i dati di Bankitalia confermano che stiamo facendo un buon lavoro.” Commenta il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. “E’ un riconoscimento autorevole. La crisi – sottolinea il presidente – ha effetti molto duri sui giovani, sulle famiglie e le imprese ma la Campania fa meglio di altri. “In questi anni abbiamo accelerato sulla spesa dei fondi europei, abbiamo concentrato le risorse su progetti strategici. Abbiamo ridotto la spesa corrente, non ci indebitiamo per spesa improduttiva. “Questi risultati sono anche il frutto del lavoro con le parti sociali. Il gioco di squadra con imprese e sindacati, nel rispetto dei ruoli diversi, è elemento irrinunciabile”, conclude Caldoro.