NAPOLI – Territorialità, partecipazione, trasversalità: in una parola squadra. È questo il futuro prossimo di Confcooperative Campania che stamane, 12 marzo 2013, ha celebrato al Centro Congressi Tiempo di Napoli la sua Conferenza Organizzativa, momento interno di riorganizzazione e di verifica degli assetti associativi. Perché l’esigenza di mettere in discussione se stessi?
La risposta l’ha data Carlo Mitra, commissario Confcooperative Campania da due anni: “In un tempo di cambiamento era doveroso domandarci se la cooperazione saprà essere ancora speranza e proposta per la società campana. Noi crediamo di sì. La cooperazione nasce per antonomasia dalla conversione dei bisogni in opportunità, e in questo senso dovremmo far di necessità virtù. Il nostro ruolo di rappresentanti dovrà essere quello di proporre, guidare il convoglio oltre il mare in tempesta. Strategiche saranno le reti, le piattaforme, lo sforzo culturale di passare da un sistema verticale ad uno orizzontale. Servono risorse umane positive e ci impegneremo con una lobby sui fondi comunitari che in Campania sono mal spesi. E ancora servono contesti favorevoli allo sviluppo cooperativo, e portando a casa la legge regionale per la tutela e lo sviluppo della cooperazione abbiamo già fatto i primi passi” ha commentato. La celebrazione della Conferenza, comunque, è stata la punta di un lavoro associativo cominciato un mese fa, sia on line, attraverso un Forum dedicato sul sito www.confcooperative.campania.it, che con incontri e riunioni dedicati. Alla fine, le Unioni provinciali, le Federazioni, i responsabili dei Servizi, la Consulta dei Giovani cooperatori e delle Donne cooperatrici hanno elaborato dei contributi confluiti in un unico documento approvato all’unanimità. Esso costituirà la base della riorganizzazione di Confcooperative Campania da qui ai prossimi anni. Il documento contempla una vision incentrata su efficienza, sussidiarietà e sostenibilità dei costi tanto nella riorganizzazione delle strutture territoriali quanto delle Federazioni, che storicamente pensate per gli interessi di settore, navigano verso dipartimenti per aree comuni e l’individuazione di nuove aree di sviluppo (es. socio-sanitario, e-commerce, housing sociale). Ai lavori era presente anche Maurizio Gardini, presidente nazionale Confcooperative. Confcooperative Campania è il riflesso regionale della più grande Associazione di rappresentanza, assistenza e revisione del movimento cooperativo italiano. Aggrega un sistema di 9 Federazioni regionali, 5 Unioni provinciali ed una rete imprenditoriale e sociale di quasi 10.000 imprese, che rappresenta insieme ad Agci Campania e Legacoop Campania.