“I dati diffusi dall’Istat sull’occupazione disegnano un aggravamento della situazione del Mezzogiorno che aumenta il suo divario rispetto al resto del Paese”. E’ quanto sottolinea il segretario generale della Cgil Campania, Franco Tavella, secondo il quale, ”pur nelle difficoltà complessive sul piano nazionale, il Mezzogiorno e la Campania, in particolare, risultano essere le aree maggiormente penalizzate”. ” La nostra regione – ricorda Tavella – in soli 12 mesi aumenta il suo tasso di disoccupazione di oltre un punto percentuale e specularmente diminuisce il tasso di occupazione. Mentre Lombardia e Veneto hanno un tasso di disoccupazione aumentato dello 0,2% e l’Emilia dello 0,3%, in Campania l’aumento della disoccupazione è pari all’1,3%, ovvero 6 volte di più. La Campania diventa così la prima emergenza del Paese. I limiti raggiunti dalla disoccupazione ed in particolare da quella giovanile, che supera il 50%, disegnano una condizione al limite della rottura sociale”. Per Tavella “occorre sottolineare comunque che, a fronte delle difficoltà, bisogna cogliere anche un interessante segnale di vivacità mostrato da settori imprenditoriali che, pur nella crisi, hanno aumentato il proprio fatturato e la propensione all’esportazione, come ad esempio l’industria della trasformazione agroalimentare. Ma tale vivacità e capacità di reazione è anche rintracciabile nelle richieste di accesso alle agevolazioni previste per le zone franche. In questo caso, ad esempio per Napoli Est, i fondi disponibili non hanno coperto le domande degli imprenditori. Ecco perché alla Regione e al governo nazionale chiediamo di rifinanziare questo tipo di iniziative, diffondendole nelle aree in difficoltà e da rilanciare nell’intera Campania”. “Dopo la visita del presidente Renzi a Napoli e dopo gli impegni di attenzione sul Mezzogiorno – conclude Tavella – questa potrebbe essere una prima significativa risposta che, ci auguriamo, possa fare da sponda all’immediato sblocco delle opere pubbliche annunciato dal Governo”.