POMIGLIANO D’ARCO – “Il presidio organizzato ieri notte dalla Fiom davanti allo stabilimento Fiat di Pomigliano non era contro gli operai, ma per chiedere che tutti i dipendenti rientrino al lavoro, attraverso l’uso dei contratti di solidarietà, e per chiedere che cessino le discriminazioni in atto nello stabilimento Fiat.

Proprio per questo non abbiamo compreso lo schieramento di polizia che ha accompagnato il presidio. Non c’era nessuna questione di ordine pubblico che giustificasse un uso simile dei soldi e delle risorse pubbliche, visto che il presidio aveva l’obiettivo di difendere il lavoro, la democrazia e la Costituzione, i cui princìpi sono costantemente violati dall’azienda, non solo a Pomigliano.” Lo ha dichiarato il segretario generale della Fiom Maurizio Landini.
“La Fiom ritiene utile un incontro con il ministero dell’Interno e con il Governo. L’Esecutivo deve svolgere il suo ruolo fino in fondo, salvaguardando il futuro produttivo e occupazionale della Fiat e dell’indotto, messi a rischio dalle scelte di questo management. Proprio per questo, la Fiom ha dichiarato uno sciopero con manifestazione a Roma per il 28 giugno dei lavoratori del Gruppo e di quelli della componentistica”.

 

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