Il governo riscrive l’articolo 33 della legge salva-Italia nella parte che riguarda Bagnoli. Ed è una rivoluzione: c’è l’individuazione del «soggetto attuatore». Si tratta dell’«Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti spa», meglio conosciuta come Invitalia, società in house dello Stato. Il premier Matteo Renzi con un proprio decreto, il 30 settembre, ratificherà la scelta. Nella sostanza, si resta all’interno del pubblico che avrà il ruolo di garante, ma attraverso l’Agenzia si apre ai privati per i corposi investimenti che serviranno per la bonifica e lo sviluppo dell’area ex Italsider: 200 milioni? Forse 300? Resta l’istituto del commissario che «potrà essere scelto anche tra persone estranee alla pubblica amministrazione» ma anche qui la scelta Renzi già l’ha fatta ed è caduta su Salvo Nastasi la cui nomina ci sarà, con ogni probabilità, nel Consiglio dei ministri del 7 agosto, dopo che il decreto Enti locali, contenente le modifiche e ieri approvato al Senato, sarà approvato anche alla Camera. Il premier cambia l’articolo 33 per rendere la legge più facilmente applicabile e per venire incontro alle richieste del Comune e del sindaco Luigi de Magistris prima, del governatore Vincenzo De Luca poi, e delle molte forze politiche compreso il Pd, che hanno obiettato e aspramente criticato sul tema che i ruoli di Comune e Consiglio comunale fossero troppo marginali rispetto alla bonifica e al ridisegno dell’area di Bagnoli-Coroglio. Tanto da ipotizzare profili di incostituzionalità della stessa norma. L’istituto del commissario – così come riformulato – sarà all’interno di una «cabina di regia» presieduta dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (De Vincenti), dentro la quale ci saranno i ministeri dell’Ambiente, Sviluppo e Infrastrutture e un membro della Regione e uno del Comune che potrebbero essere gli stessi De Luca e de Magistris.