I centri commerciali Auchan passano sotto il controllo della società americana Morgan Stanley. Tra le 15 strutture vendute c’è anche quella di Giugliano, dove suona il campanello d’allarme per eventuli ripercussioni negative sul piano occupazionale. Nel Parco commerciale di Giugliano, aperto nell’estate del 2006, a ridosso della circumvallazione esterna e in prossimità del mercato ortofrutticolo, lavorano attualmente circa 300 persone, a cui vanno aggiunti i lavoratori dei singoli esercizi commerciali gestiti da esercenti singoli.

Si tratta di uno dei parchi commerciali più grandi di Italia. 112 negozi, 12mila metri quadrati solo di ipermercato, 12 attività nei grossi capannoni esterni e oltre 6mila posti auto. Una struttura enorme, creata in un momento di espansione, che poi ha fatto fatica a stare sul mercato. Sono in corso da due mesi, a Giugliano, come nei centri Auchan di Nola e Napoli-Via Argine, trattative per determinare il numero di esuberi e le strade da percorrere. I sindacati denunciano il rischio che si vada sempre di più verso il superamento del contratto nazionale del comparto commerciale e verso contratti solidali (già utilizzati a Mugnano e Pompei) con cui chiedere ai lavoratori di rinunciare a quote salariali per evitare tagli occupazionali. Si profilerebbero, inoltre, forme di incremento della produttività a salario invariato: lavoro domenicale e festivo senza maggiorazione, cancellazione dei turni fissi per i part-time. Il tutto senza che vi sia nemmeno la garanzia di conservare i livelli occupazionali.

 

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