NAPOLI – Una trentina di presidi di lavoratori della sanità sono in corso davanti a diversi ospedali in tutta Italia, dal Niguarda di Milano al Gaslini di Genova, passando per l’Ospedale Pertini e il San Giovanni Addolorata di Roma, al Cardarelli di Napoli contro i tagli alla sanità pubblica. A manifestare sono centinaia di medici, infermieri, portantini ma anche lavoratori di servizi esternalizzati delle mense e delle imprese di pulizie.

“Tagliare la sanità pubblica è criminale”, è lo slogan filo conduttore di tutte le iniziative. Un grido d’allarme che ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini e gli utenti del Servizio Sanitario Nazionale sulle politiche dei tagli che stanno investendo il settore. “Dal 2009 a oggi, stimiamo siano stati tagliati 60.000 posti letto e 48.000 posti di lavoro pubblico a causa del blocco del turn-over. Questo non è il modo per aiutare il Sistema sanitario. E’ un modo per incentivare la corsa verso l’assistenza privata”, spiega Sabino Venezia, dell’Unione sindacale di Base Sanità, sigla che conta circa 5.000 iscritti in tutta Italia. Liste di attesa sempre più lunghe, sia per prestazioni diagnostiche che di pronto soccorso, “al punto che per poter fare un ecografia in gravidanza nel pubblico bisogna prenotare prima del concepimento”, tagli che non riguardano solo i piccoli ospedali ma anche interi reparti di grandi strutture: in questo modo, denunciano, “si dequalifica il servizio sanitario pubblico e si cancella il diritto alla tutela della salute”. “Non siamo contrari in assoluto ai tagli, ma riteniamo che vadano programmati in base alla necessità e non affidati solo alla logica del risparmio”. Di qui l’appello ad aderire allo sciopero generale del 18 ottobre per difendere “un sistema pubblico di qualità”.

 

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